Scivola a metà giugno la cordonatura di Santo Spirito

Per adesso restano solo fioriere sul sagrato. Doveva essere pronto per oggi ma una serie di prescrizioni delle Soprintendenza hanno fatto slittare l’installazione

Scivolano a metà giugno i lavori per la realizzazione della cordonatura che dovrà proteggere da degrado e malamovida il sagrato della Basilica di Santo Spirito. Dopo il clamore suscitato dai fatti del 25 aprile scorso e dalle ripetute proteste dei residenti Palazzo Vecchio aveva deciso finalmente di prendere in mano la situazione annunciando più volte l’intenzione di voler partire con il cordone protettivo proprio da oggi. Invece non sarà così anche se il Comune assicura che lo spazio davanti al portone principale d’ingresso della chiesa resterà comunque delimitato dalle fioriere che verranno portate via a metà mese.

All’origine dello slittamento – fa notare il vicesindaco Alessia Bettini – ci sarebbero da un lato la difficoltà di approvvigionamento dei materiali, dall’altro il confronto con la Soprintendenza che è proseguito dopo la fase autorizzativa vera e propria, andando avanti anche in fase di realizzazione e determinando alcuni affinamenti progettuali”. In sostanza la soprintendenza avrebbe formulato una serie di prescrizioni sul materiale del cordone, sui paletti da usare, sui punti dove dovranno essere utilizzati e pure sul tipo di base in cui andranno infilati. Costo di tutta l’operazione circa 30mila euro.

Anche con la cordonatura  il sagrato sarà comunque presidiato dalla Polizia Municipale. Oltre al cordone, il piano previsto da Palazzo Vecchio  prevede un insieme di interventi di valorizzazione del contesto urbano e delle condizioni di fruibilità in sicurezza della piazza. Di questo fanno parte i cosiddetti “chiodi fiorentini”, che se hanno risolto il problema della sosta selvaggia su via de’ Coverelli togliendo però posti auto ai residenti non sono serviti a nulla almeno per il momento per mettere fine alla toilette a cielo aperto, la videosorveglianza e i fari puntati su piazza e chiesa. Ma assicura Bettini “sono in corso sopralluoghi da parte dei tecnici della Mobilità assieme alla Polizia Municipale per recuperare stalli”.

Scettico il Comitato dei Residenti: ” Noi avremo – afferma la portavoce Camilla Speranza – cordonato sul sagrato e abbiamo già ‘chiodi fiorentini’ all’abside in Via de’ Coverelli, ‘orinatoio e succursale del sagrato’- tristemente già in essere – il 21 giugno a fare da scudo alla movida in Santo Spirito, alle facciate della Basilica, sagrato e portale Via del Presto di San Martino, abside e transetto Via de ‘ Coverelli… Ci difenderemo con cordonato e chiodi fiorentini! Con le scalinate libere, portale laterale continua lavagna, rampa dei portatori di handicap ridotta ad una latrina, insieme alle facciate della Basilica, l’abside ed il transetto mitragliati quotidianamente dagli avventori dei locali, continueremo ad avere una discoteca alcolica ed una latrina a cielo aperto, che continuerà a sbriciolare la Basilica e l’equilibrio degli abitanti residenti di Santo Spirito”.

Piazza Santo Spirito è stata anche al centro di un corso del laboratorio di Restauro 2 del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Architettura dell’Università di Firenze tenuto dal professor Giuseppe Alberto Centauro; al seminario conclusivo, che si è svolto ieri mattina, è intervenuta anche Bettini. “Tante le proposte degli studenti, che ringrazio per il contributo; hanno tutte un approccio ‘olistico’ che tiene conto di tutte le specificità della piazza, un luogo sia da proteggere che da valorizzare nel suo complesso, con un uso corretto, consapevole e rispettoso di questi spazi.  – ha detto – Siamo disponibili anche a organizzare un momento pubblico di diffusione degli elaborati progettuali degli studenti per condividere il più possibile spunti e suggerimenti per il futuro di questa così importante parte di città”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.