Spaccio, degrado, auto danneggiate: 1° maggio da dimenticare per S. Jacopino

L’ennesima denuncia del Comitato Cittadini Attivi: “Qui ognuno può fare quello che vuole e i residenti stanno perdendo fiducia nelle istituzioni”

Primo Maggio da dimenticare per gli abitanti del rione di San Jacopino alle prese con l’ennesimo raid contro le macchine parcheggiate in strada e con spaccio, degrado, bivacchi e bottiglie vuote abbandonate nei giardinetti. E’ un vero e proprio bollettino di guerra quello stilato dal presidente del Comitato Cittadini Attivi Simone Gianfaldoni che torna a denunciare una situazione sempre più insostenibile ma che, peggio, sembra non trovare per niente una soluzione adeguata. Sono state  almeno cinque le vetture con il vetro sfondato, addirittura in una nell’abitacolo è stata lasciata anche una bottiglia vuota: non si sa se perché è stata usata per infrangere il vetro o se il malintenzionato dopo aver consumato il contenuto s’è divertito ad abbandonarla là come segno di ulteriore spregio.  

E poi ancora il via vai di soggetti sconosciuti, probabilmente alla ricerca di droga, i pusher che attendono i clienti all’angolo di molte strade, monopattini e biciclette sulla ciclabile di viale Redi diventata una corsia preferenziale per consegnare la roba e fare l’affare con il cliente di turno che attende nervosamente su una panchina. Senza considerare il tizio nel tardo pomeriggio del primo maggio forse in stato di alterazione psicofisica ha danneggiato diverse vetture parcheggiate. 

 “Ormai – denuncia ancora una volta ma sempre più sconsolato Gianfaldoni – ognuno può fare quello che vuole. La situazione da molto tempo va avanti così. Le denunce devono essere fatte e lo chiediamo con forza a tutti. Ma i residenti stanno perdendo la fiducia nelle istituzioni preferiscono non farle più per non perdere tempo per poi non avere una risposta, vuoi anche dalle leggi che demandano alle persone: si veda la legge Cartabia che ripetiamo va modificata. Inoltre bisogna che le istituzioni tutte tornino collaborare e tornino a recepire le vere problematiche delle zone portate avanti dai  residenti, che restano vere sentinelle H24 sul proprio territorio. Noi continueremo con forza e determinazione  la nostra lotta per avere più sicurezza con il Coordinamento comitati uniti insieme per questo diritto che non ha colori politici”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.