Toscana arancione, istruzioni per l’uso

Da oggi la stretta ulteriore che riguarda soprattutto bar, ristoranti e gli spostamenti: non ci si potrà muovere da un comune all’altro e divieto di uscire dalla Regione se non per comprovati motivi di salute, lavoro o necessità indifferibile

La mappa Covid d’Italia con i tre colori giallo. arancione e rosso

La Toscana dunque da oggi  è ufficialmente “arancione”. Ecco un piccolo vademecum ragionato su quello che si può e non si può fare nei prossimi 15 giorni, sperando che nel frattempo il numero dei contagi non continui a salire perché in questo caso dal settore intermedio si passerebbe diretti a quello rosso raggiungendo così Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Calabria e Trentino Alto Adige autodichiaratosi “zona rossa” in quanto regione a Statuto  speciale. Il sindaco Nardella ieri, rivolgendo un appello ai cittadini nella diretta Facebook pomeridiana, lo ha detto chiaramente (https://www.lamartinelladifirenze.it/nardella-non-voglio-vedere-le-scene-di-domenica-scorsa/.

BAR E RISTORANTI – Eccola la vera stretta della zona arancione: ristoranti, bar, gelaterie, pasticcerie, pub non possono fare somministrazione dentro e fuori dal locale. Possono fare asporto, ma fino alle 22 quando scatta il coprifuoco deciso su scala nazionale, indifferentemente dalle fasce in cui ci si trova. Non si può consumare vicino agli esercizi per evitare assembramenti, dunque niente tavolini. I sindaci hanno la possibilità di vietare l’ingresso in zone a rischio assembramento esclusi evidentemente residenti e domiciliati.

LAVORO – Come per la zona gialla, si privilegia il lavoro da casa. Tutte le riunioni vanno tenute a distanza, uffici e attività pubbliche devono differenziare gli orari d’ingresso (escluso il comparto socio-sanitario). Si possono fare attività agricole, come per esempio andare a raccogliere le olive fuori dal proprio Comune.

SCUOLA – Didattica totale a distanza per le superiori, mentre dagli asili alle medie l’attività si continuerà a svolgere in presenza. Stesso discorso per le università. In presenza si terranno solo i laboratori delle attività del primo anno di corso.

MERCATI E NEGOZI – Al momento restano valide le regole già previste per la zona gialla. I mercati restano aperti, come pure parrucchieri e centri estetici. Solo questi ultimi potrebbero chiudere in caso di passaggio alla zona rossa. Festivi e prefestivi i centri commerciali di media e grande distribuzione restano chiusi, aperte invece edicole farmacie tabacchi e punti di vendita di generi alimentari all’interno.

PROTEZIONI – Mascherina obbligatoria nei luoghi chiusi e anche all’aperto a meno di non essere in posti particolarmente isolati. Senza protezione solo in casa tra conviventi, soggetti con patologie incompatibili col portare la mascherina. Distanza sociale di almeno un metro, igienizzarsi sempre le mani con gel e lavarsele spesso con il sapone. Naturalmente vanno evitati gli assembramenti.

SPOSTAMENTI E TRASPORTI – Divieto di uscire dalla Regione se non per comprovate esigenze lavorative, necessità o motivi di salute. Non ci si potrà spostare in un comune differente da quello di residenza o domicilio salvo i motivi sopra ricordati con l’aggiunta di “svolgere attività o usufruire di servizi non disponibile nel proprio comune”. All’interno del proprio comune dalle 22 alle 5 vice il cosiddetto “coprifuoco”, salvo i soliti tre motivi sopra descritti. I trasporti pubblici viaggiano con il 50% della capienza massima possibile.

TEMPO LIBERO – Chiusi musei,  mostre, teatri, discoteche e cinema. Fiere, convegni e congressi si tengono a distanza. Niente feste in casa, vietate anche le feste per cerimonie civili e religiose. Sospese l’attività di piscine, palestre, centri benessere e termali. Sospesa anche l’attività dilettantistica di base, divieto di eventi o manifestazioni sportive se non riconosciuti di interesse nazionale da Coni o Cip. Si può praticare attività sportiva all’aperto, ma individuale, rispettando i due metri di distanza e dalle 5 alle 22. Parchi e giardini restano aperti

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.