“Troppi cambiamenti di linea. Addio Lega, con molto rancore”

Andrea Asciuti lascia il Carroccio e approda al Gruppo Misto. “Green pass goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma in questi anni non abbiamo inciso in Consiglio Comunale”

Per il Green pass, principalmente. Ma anche perché, a suo giudizio, la Lega è cambiata e il progetto politico originario è stato disatteso. Andrea Asciuti lascia il Carroccio e il suo addio al movimento di Matteo Salvini non è “senza rancore” come quello di Rodolfo e Mimì nel finale del terzo atto della Bohéme. Qui di rancore ce n’è, e molto, come lui stesso spiega sottolineando una a una le parole nel corso della conferenza stampa svoltasi a Palazzo Vecchio con la quale ha anche ufficializzato il suo ingresso nel gruppo Misto che fino a questo momento in Consiglio aveva un solo rappresentante nell’ex coordinatore del centrodestra Ubaldo Bocci. Accanto a lui il consigliere comunale di Pisa Manuel Laurora che, recentemente, anche lui ha lasciato la Lega ed è uscito dalla maggioranza.

“Purtroppo – dice – lascio il gruppo Lega in Palazzo Vecchio. Sono anni che ne faccio parte e già nel 2011 decisi di uscirne per un periodo. Questa volta l’addio è definitivo e non verserò neanche una lacrima. Siamo partiti con un progetto politico che è stato disatteso. Continui cambiamenti di linea che anche i cittadini stanno avvertendo. La coerenza prima di tutto”. Dunque la certificazione verde e la vaccinazione obbligatoria come goccia che ha fatto traboccare il vaso (lui non è vaccinato ma fa un tampone ogni 48 ore) perché sottolinea il Green pass davvero non lo accetta. “Non è giusto – dice – che ci sia un pass per andare in un locale, un pass per accedere ad un ufficio pubblico; e quest’estate sono rimasto più volte fuori dai locali perché non avevo questa certificazione”.

Ma c’è pure il ruolo della Lega sul banco degli “imputati” in quanto, precisa in modo che non ci siano fraintendimenti ed equivoci, “non abbiamo inciso, in questi anni, in Consiglio comunale. Non abbiamo espresso pareri, ad esempio, su Costa San Giorgio e la caserma Vittorio Veneto oppure sulla chiusura di Radio Studio 54. A marzo, inoltre, la Lega non fu decisiva per le riaperture delle attività commerciali ed io feci uno sciopero a pane ed acqua proprio per sensibilizzare il Governo”. E questo soltanto per rimanere sul locale. Quanto al nazionale Asciuti ci va se possibile anche più duro. “La Lega era “No Euro” e siamo arrivati al “Sì Euro”. La Lega è diventata europeista, cosa che non era prima. È cambiata anche la linea verso Putin e la Russia. Sono stati allontanati, in Toscana, alcuni esponenti come il consigliere comunale di Pisa Manuel Laurora col quale avevamo fatto una battaglia contro la Moschea a Pisa o Gregorio Martinelli, consigliere comunale di Bagno a Ripoli, così come sono stati messi in minoranza alcuni esponenti cattolici. Le mie posizioni sono vicine a quelle di Bagnai e Borghi, ovvero quelle della vecchia Lega”.

L’ultima stilettata è per l’ormai suo ex capogruppo Federico Bussolin:  “Lo consideravo un amico e ha detto che devo dimettermi da consigliere comunale perché sono stato eletto con i voti della Lega. Ho sempre creduto nel vincolo di mandato, anche se in Italia questo obbligo non c’è, ma ho avuto forti pressioni interne. Ho preso adesso la decisione. Se devono fare una morale, si devono dimettere anche il sindaco di Pisa, Michele Conti, che ha tradito il mandato avuto dagli elettori; si devono dimettere i ministri della Lega che hanno avallato il green pass e, solo allora, mi dimetterò anch’io”. 

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.