Un museo racconti la storia di Ataf

La proposta di Sinistra Progetto Comune per un sito che raccolga la memoria della più nota e significativa azienda pubblica di trasporti sui quali mezzi sono passati generazioni di fiorentini

Il mitico bipiano in servizio negli anni ’70 sulle linee 9. 7, 17 e 22

Istituire un museo per l’Ataf, la più nota e significativa azienda pubblica di trasporti di Firenze nata nel 1946. E’ la proposta di Sinistra Progetto Comune che su segnalazione del Comitato Firenze Possibile e sulla sollecitudine di numerosissimi cittadini ha rivolto un atto di indirizzo al Consiglio Comunale, già forse in discussione nella seduta in video conferenza di domani, 24 gennaio, dell’assemblea civica. L’atto è stato approvato all’unanimità con un emendamento in Commissione Cultura. “Ataf – spiegano Bundu e Palagi – era un’azienda pubblica, che ha fatto la storia del trasporto pubblico locale fiorentino: la scelta di privatizzarla e la gara regionale hanno drasticamente cambiato il quadro, purtroppo in peggio. A seguito della preoccupazione della cittadinanza e di una segnalazione del Comitato Firenze Possibile Piero Calamandrei, abbiamo depositato un’interrogazione per capire che fine avrebbe fatto tutto il materiale della società”.

Della vecchia insegna sul portone del deposito di Viale dei Mille è rimasta soltanto l’impronta

Nel nuovo museo troverebbero spazio la storica insegna dell’azienda, letteralmente strappata dall’edificio che ospita il deposito mezzi di viale dei Mille a novembre, sua collocazione da sempre, al momento del passaggio al nuovo soggetto unico Autolinee Toscane. Ma non solo. Sarebbe lo spazio più giusto per conservare la memoria storica di Ataf: dati amministrativi, personale, buste paga, l’elenco dei presidenti e dei direttori generali succedutisi, schede tecniche degli autobus, la raccolta delle cartografie della rete tranviaria gestita da ATAF fino al 1958, foto storiche davanti alle quali ancora è impossibile non provare un misto di commozione e nostalgia per un tempo ormai che non esiste più. Chi scrive, ad esempio, ha avuto il babbo bigliettaio per ben sedici anni e diverse volte ha provato l’emozione di sedersi al suo posto con il cappello ben calcato in testa e distribuire i biglietti ai viaggiatori sorpresi da quella imprevista novità.

“L’attuale partecipata del Comune di Firenze (Ataf SpA) è solo una società di valorizzazione immobiliare – continuano Bundu e Palagi – e rischia di finire nel caos dell’annunciata multiutility, quindi ci sembrava doveroso tutelare in maniera preventiva la memoria del nostro territorio. Per questo abbiamo proposto di impegnare la Giunta nella valutazione di trasferire il materiale direttamente nelle mani del Comune, o comunque di trovare una soluzione che possa dare vita a un contenitore museale per rendere accessibile il tutto alla cittadinanza e a chi è appassionato della storia dei sistemi di trasporto. Ringraziamo il Presidente della Commissione 5 e gli altri gruppi consiliari per aver sostenuto all’unanimità l’atto di indirizzo, con una richiesta di emendamento. Attendiamo con fiducia l’esito del voto in Consiglio comunale”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.