“Una piazza per chi la piazza la vive davvero”

Presentate a Palazzo Vecchio le proposte per la riqualificazione di Piazza della Vittoria. Tra i suggerimenti: un gazebo fruibile anche d’inverno, un interrato per bagni pubblici e una piccola cucina per mangiare fuori assieme

Dodici pagine fitte di suggerimenti e proposte: come ad esempio la sostituzione della costosa nuova pavimentazione sintetica in resina poliuretanica rosato/ocra con il sasso lavato di grande effetto e di costo contenuto, oppure la realizzazione di un gazebo chiudibile per continuarne la fruizione anche d’inverno anziché la tettoia metallica prevista, o ancora un migliore assetto della pista ciclabile per favorirne l’uso e ostacolarne l’utilizzo come scorciatoia di notte per i motorini. E soprattutto i rendering del sito con la sistemazione auspicata.

Comitato Piazza della Vittoria e i consiglieri comunali Dmitrij Palagi (SPC) e Roberto De Blasi (M5S) hanno presentato la loro idea di riqualificazione dell’omonima piazza che la scorsa estate fu al centro di dure polemiche culminate con la clamorosa protesta d’agosto quando alcuni cittadini si incatenarono ai pini del sito per impedirne il taglio deciso dal Comune. Ma questa volta il muro contro muro non c’è: anzi, le osservazioni sono puntuali e rispettose del progetto portato avanti dall’amministrazione e soprattutto fortemente condivisibili.

Anche se la questione, come hanno fatto notare Palagi e De Blasi, resta squisitamente politica e verte sul concetto di partecipazione dei cittadini. Non a caso i due esponenti di minoranza hanno domandato più volte durante l’incontro-stampa se Palazzo Vecchio “vuole ascoltare oppure no i cittadini” oppure perché “non cogliere ciò che di vivo, nuovo, e magari utile e ragionevole viene proposto” nelle assemblee dei residenti. Non soltanto per Piazza della Vittoria ma anche per l’Oltrarno. Perché non può bastare rispondere: “abbiamo la maggioranza, andiamo avanti così”.

Il rendering del possibile gazebo

Ma quello che conta adesso è soprattutto aprire un confronto anche perché hanno fatto notare Deanna Sardi e Vincenzo Ramalli (presidente del Comitato Piazza della Vittoria) “siamo noi che abitiamo la piazza che ne usufruiamo, che la rendiamo viva”.

Così fioccano suggestioni e indicazioni, intenzioni e idee: come la costruzione di un “interrato” in cui potrebbero essere realizzati bagni pubblici in modo da non impattare sullo spazio della piazza, un magazzino dove riporre sedie e tavoli, la creazione di una piccola cucina perchè spesso le famiglie e i residenti nella zona si ritrovano a mangiare assieme, intorno a un tavolo e all’ombra dei pini rimasti. Insomma una piazza per chi la piazza la vive davvero: e sono gli anziani innanzitutto, i giovani, le famiglie, i lavoratori di passaggio e non, gli studenti del liceo Classico/Musicale Dante, i turisti, gli immigrati.

“Ogni progetto conclude Ramalli – nasce da un’idea guida che è alla base di ogni risultato che si vuole ottenere. Quella dell’amministrazione non ha tenuto conto dei reali bisogni della popolazione semplicemente perché non li conosce e gli sono stati raccontati da qualcuno che ha omesso completamente la complessità. Fare i presidi, stare in mezzo alla gente ci ha permesso di raccogliere  i bisogni reali dei cittadini residenti che vivono il rione e la piazza come loro giardino e suggerire delle varianti al progetto. Metteteci a disposizione questi strumenti e saremo noi a gestirli per fare in modo che la piazza non sia più un luogo di abbandono: se i luoghi si abbandonano altri poi se ne impossessano e nascono problemi di sicurezza. La sicurezza per i cittadini siamo noi cittadini. Sarà un sogno nel cassetto ma noi ci crediamo”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.