“Utopia una donna Presidente? Sì, finché ci saranno regole maschili e donne che le giocano”

Marta Cartabia con Giuliano Amato (Foto di Fratello Gracco)

Dopo rielezione di Sergio Mattarella a Capo dello Stato, la presidente Aidda Antonella Giachetti interviene sulle candidature bruciate di Casellati e Belloni. “Teatrino vergognoso con l’annuncio poi disatteso di alcuni nomi femminili: modalità cinica e maschilista”

Antonella Giachetti

“Un’utopia una Presidente donna al Quirinale? Sì, finché saranno gli uomini a stabilire le regole della politica e finché le donne continueranno tacitamente a seguirle accettando di giocare. Noi per prime dobbiamo prenderne coscienza, rendendoci protagoniste di un radicale cambio di strategia. Mai più strumentalizzazioni sulla nostra pelle”.

Così la presidente dell’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda (Aidda), Antonella Giachetti, commenta le vicende politiche che hanno portato all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, con la riconferma di Sergio Mattarella. 

“A lui, che in questi anni ha rappresentato al meglio le istituzioni italiane e continuerà a farlo con serietà, generosità e spirito di servizio va il nostro migliore augurio di buon lavoro – afferma Giachetti –. Ma non possiamo negare che la politica negli ultimi giorni non abbia certo dato il meglio di sé. Un teatrino vergognoso con l’annuncio poi disatteso di alcuni nomi femminili, una modalità del tutto cinica e maschilista”.

Le donne, in tutto questo, hanno però la loro parte di responsabilità, secondo la presidente Giachetti.  “Alcune – spiega – hanno accettato di andare avanti in questo gioco al massacro, aiutando a bruciare anche le successive candidature femminili. Basta omologarci senza proporre una vera differenza di genere. Finché le regole del gioco sono maschili e ci sono donne che le giocano, non ci sarà alcuna trasformazione. Vanno cambiate le regole del gioco, deve essere trasformato il paradigma di pensiero: non agire per interesse e potere, ma agire nella dimensione della responsabilità. Purtroppo, da questo traguardo, siamo ancora distanti in politica e non solo”.

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