Anche in carcere più differenziata e riciclaggio dei rifiuti

Si riorganizza la raccolta all’interno del Gozzini grazie a un progetto che coniuga ambiente e inclusione

La raccolta dei rifiuti si riorganizza per incentivare la corretta separazione e il riciclaggio del materiale in una chiara ottica ambientale, ma in luogo chiuso e un po’ particolare come può esserlo una casa circondariale. E’ il filo conduttore del progetto realizzato in collaborazione con il Mario Gozzini, Alia Servizi Ambientali SpA, Publiacqua, l’Amministrazione comunale e la Città metropolitana che ha coinvolto oltre 150 persone, tra personale e detenuti dell’istituto adiacente al più ampio Complesso Penitenziario di Sollicciano.

Dieci incontri formativi, svoltisi nei mesi di settembre ed ottobre, hanno individuato le necessità esistenti e al termine di questa attività di ascolto è partita la riorganizzazione con lo scopo di incentivare la corretta separazione dei rifiuti ed il riciclaggio di materiale, introducendo una maggiore sensibilizzazione degli utenti e una maggiore diffusione delle buone pratiche di differenziazione.

Così per la “Città Gozzini” sono stati posizionati oltre 250 contenitori all’interno della struttura. Questi punti di raccolta prevedono postazioni complete composte dai contenitori per carta e cartone, imballaggi in plastica, metallo, tetrapak e polistirolo, organico e  residuo non differenziabile. In esterno inoltre sono state riviste le 2 postazioni esistenti, collocate a Nord e Sud, composte adesso da 8 e 6 contenitori. In più è stato chiesto  di incrementare la raccolta delle pile esauste già presente. Publiacqua, infine, tornerà a distribuire borracce ai detenuti e caraffe per i refettori, oltre a programmare un’attività didattica dedicata all’acqua del rubinetto.

Il progetto è stato presentato alla presenza di Antonella Tuoni, Direttrice della Casa Circondariale, dell’assessore all’ambiente Cecilia Del Re e dell’Ad di Alia servizi ambientali Alessia Scappini. “Questo progetto – spiega Tuoni – è un primo importante passo verso un cambiamento di approccio culturale al carcere. Attraverso l’ambiente lavoriamo per ridurre la marginalità a 360°. Credo molto nel mantenimento da parte del detenuto del ruolo della cittadinanza attiva, fondamentale in un paese democratico. In quest’ottica si inseriscono i percorsi partecipativi come questo, reso possibile grazie al coinvolgimento collettivo nella realizzazione delle buone pratiche”.

Il lavoro rappresenta la prosecuzione di un percorso intrapreso a seguito di accordi tra l’allora Provincia di Firenze e il Mario Gozzini nel 2004, con l’operatività del Laboratorio Didattico Ambientale delle Città Metropolitana di Firenze. “Sosteniamo con convinzione questo progetto – aggiunge Del Re – che da un lato promuove anche in questo luogo buone pratiche ambientali, dall’altro, coinvolgendo i detenuti in prima persona nella filiera del riciclo e nella raccolta differenziata, fornisce loro ulteriore opportunità di formazione, utile al reinserimento sociale”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.