Armentano (Pd): “Troppi nodi irrisolti nel Decreto sulla Fase 2”

Un momento del Consiglio Comunale in videoconferenza

Il Capogruppo Pd a Palazzo Vecchio critica l’esecutivo Conte prendendo lo spunto dal lungo post del sindaco Nardella su Facebook nel quale il primo cittadino fiorentino esprime perplessità sui nuovi provvedimenti e chiede la proroga della Cig per altri tre mesi

Il Capogruppo Pd Nicola Armentano

Troppi nodi ancora irrisolti. Per questo non ci convincono gli ultimi provvedimenti firmati dal Governo”. Parole del capogruppo Pd a Palazzo Vecchio Nicola Armentano, che prende lo spunto da alcune considerazioni fatte a botta calda dal sindaco Dario Nardella sul suo profilo Facebook dopo la pubblicazione dell’ultimo Dpcm che apre la strada alla cosiddetta “Fase 2” dell’emergenza coronavirus.

Il primo cittadino fiorentino, stamattina a botta calda sul suo profilo Facebook aveva criticato l’esecutivo Conte su scuola, sistema di tamponi e test sierologici, nuova app Immuni, ristoranti e bar chiusi per un altro mese, celebrazione delle messe ancora senza fedeli. E aveva lanciato anche delle proposte al Governo per le difficoltà dei lavoratori nel chiedere la cassa integrazione chiedendo che il Governo fissi, nel prossimo decreto legge, una sola cassa integrazione in regime di fase 2 in accordi con imprese e sindacati, e venga prorogata la cig per altri tre mesi per evitare il collasso di migliaia di aziende e il rischio di licenziamenti a valanga” (qui l’intervento del sindaco: https://www.facebook.com/darionardella/posts/2974534709300949?__tn__=K-R) .

“Sappiamo bene – dicono Armentano e il segretario cittadino Pd Andrea Ceccarelli – che quella in corso è una situazione di emergenza inedita e che individuare le soluzioni adeguate è stato ed è senza dubbio complicato. Ma ci aspettavamo più chiarezza su tante questioni strategiche e un cambio di passo per garantire risposte che i cittadini attendono ormai da tempo”.

E le problematiche sono proprio quelle sollevate dal sindaco Nardella. “Giusta  – continuano – la richiesta di un’unica tipologia di cassa integrazione: diventa improrogabile lavorare su un pacchetto di norme che semplifichi le procedure e allenti la burocrazia, perché adesso non possiamo permetterci alcun indugio sia sul fronte degli ammortizzatori sociali sia su quello altrettanto importante dei finanziamenti alle aziende, anche questo un sistema che troppo spesso stenta a funzionare”.

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