Bandiere a mezz’asta e il silenzio di Nardella davanti a Palazzo Vecchio

Il tricolore in segno di lutto per le vittime del Coronavirus, di vicinanza ai familiari delle vittime, di partecipazione nazionale al cordoglio delle comunità più colpite. Come nelle altre città italiane, rispondendo a una iniziativa dei Sindaci del nostro Paese, oggi anche a Firenze bandiere a mezz’asta. E a mezzogiorno in punto il sindaco Dario Nardella, con indosso la fascia tricolore, si è fermato in piazza della Signoria, davanti a Palazzo Vecchio, la casa dei fiorentini, per ricordare con un minuto di silenzio le vittime del coronavirus, “per onorare il sacrificio e l’impegno degli operatori sanitari, per abbracciarci idealmente tutti, per essere di sostegno l’uno all’altro, per darci reciproco sostegno e guardare al futuro con speranza.

“È stato un momento molto emozionante – ha detto il sindaco -. In questo minuto di silenzio abbiamo mostrato il volto più umano del nostro Paese. Noi italiani saremo disorganizzati, spesso siamo egoisti, ma abbiamo una grandissima umanità, un grande senso di generosità e solidarietà. E alla fine siamo anche capaci di organizzarci perchè il sistema sanitario italiano è tra i migliori al mondo e lo stiamo dimostrando soprattutto nelle regioni più colpite dal Coronavirus”.

“Il minuto di silenzio ci è servito innanzitutto per esprimere la vicinanza ai familiari delle persone morte – ha continuato Nardella -. Non riesco a togliermi dalla testa l’immagine delle bare accatastate nelle chiese del bresciano e del bergamasco. È terribile non poter piangere con una cerimonia funebre il proprio caro defunto: credo sia uno dei prezzi più dolorosi che tutti noi stiamo pagando per colpa di questa epidemia”.

Articolo aggiornato alle 18.20

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.