Borghi “indipendenti” e “futures turistici”, così rinasce Firenze

Il piano presentato dal sindaco Dario Nardella per il dopo emergenza Coronavirus, da ieri è pubblicizzato nei cinque quartieri attraverso totem, pannelli, schermi digitali. Ecco le caratteristiche principali

Qualche giorno fa il sindaco Dario Nardella ha illustrato idee e speranze per la ripartenza in città dopo il Coronavirus presentando il piano “Rinasce Firenze” nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio. Di questo fanno parte nove aree tematiche che presentano le proposte e il modo per attuarle, (www.comune.fi.it/rinascefirenze). Da ieri il piano di rinascita è pubblicizzato nei cinque quartieri cittadini attraverso 25 pannelli di sei metri per tre, 40 schermi digital, 160 vetrinette situate nella zona Unesco e 14 totem bifacciali collocati sui viali, 8 pannelli digital e lo schermo digitale al Tuscany Hall.

Città policentrica – La dicotomia centro-periferia viene superata. Nardella pensa a piccoli centri storici dal Galluzzo a Settignano, a Brozzi, sorta di “zone cuscinetto” tra l’area Unesco e i diversi quartieri. L’obiettivo più ambizioso è la realizzazione del primo quartiere “Post-Covid” individuato alle ex officine grandi riparazioni delle Fs: più verde, più spazio negli appartamenti per lo smart working, luoghi per le start up le sue caratteristiche. E poi il progetto “1.500 metri”, cioè servizi territoriali e sanitari entro questa distanza in ogni quartiere nell’ottica di un borgo sempre più autonomo.

Un Centro storico nuovo – Più residenti, uffici e funzioni dirigenziali per favorire il ritorno della residenza. Limiti al numero di case per locazioni turistiche brevi e l’individuazione di un “borgo delle eccellenze artigiane”. La tramvia arriverà fin davanti a Palazzo Medici Riccardi, bussini elettrici per collegare il resto del centro e divieto di accesso ai bus turistici nel centro storico.

Vivere gli spazi urbani – Più verde attraverso 20.000 nuovi alberi piantati e nuove aree verdi insieme alla promozione delle cosiddette palestre all’aperto.

Mobilità green – Conferma del “Piano Bartali”: cioè 12 chilometri di nuove pisti ciclabili che porteranno il totale in città a oltre 100 chilometri, altri 10 di “piste ciclabili provvisorie” per facilitare la mobilità individuale in sicurezza in funzione anti contagio. E poi ancora bici e monopattini elettrici (600), scooter da noleggiare in città (400). Ci saranno poi mini abbonamenti da 20 euro al mese per sostare in tutte le Zcs e sosta gratuita per i residenti negli spazi promiscui al di fuori della Zcs di residenza.

Sviluppo dell’economia cittadina– Per ridare slancio all’economia affitti commerciali a prezzi calmierati assieme a quelli che Nardella ha definito “Tourist bound” o “future turistici”, compri il valore di una stanza oggi e la rivendi domani: insomma pacchetti ad hoc e iniziative coordinate con gli operatori di settore. Più spazio all’aperto per bar e ristanti (già in vigore), assieme al rinvio del pagamento delle imposte.

Cultura diffusa – Promuovere maggiormente la “Card del fiorentino” e rilanciare il progetto di residenze artistiche nel centro storico. E poi il Fondo internazionale di rinascita, cioè la campagna di ricerca fondi mirata verso l’estero sull’esempio di Carlo Ludovico Ragghianti e dell’appello rivolto dallo storico dell’arte dopo l’alluvione del 1966.

Bambini e famiglie – Ripresa della scuola e Centri Estivi sono i due aspetti più importanti. Palazzo Vecchio si dice pronto a riaprire i Centri in pochi giorni. Intanto fino all’8 giugno (ore 7.59) si può effettuare la preiscrizione esclusivamente online (https://servizionline.comune.fi.it/educazione/preiscrizioneCentriEstivi).

Cura della persona: welfare, casa, lavoro – Più cure per gli anziani e promozione del villaggio Montedomini come centro integrato per assistenza e sostegno. E poi un piano casa già ribattezzato “La Pira 2.0” che dovrebbe essere presentato prossimamente.

Una città sempre più intelligente – Una città intelligente e flessibile in cui valorizzare lo smart working (piano urbanistico digitale). Poi piano di riorganizzazione di tempi e orari della città così da evitare gli affollamenti delle ore di punta e rendere più gestibile la mobilità con quanto richiesto dal distanziamento sociale.  

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.