Bussolin: “Indignato per l’accostamento allo squadrismo fascista”

Il capogruppo della Lega Salvini in Consiglio Federico Bussolin

La durissima replica del Capogruppo del Carroccio alle parole di Cocollini durante la presentazione del nuovo gruppo consiliare Centro. “La storia mia e della Lega sono lontane anni luce da logiche antidemocratiche”

Difficile, anzi impossibile, che le durissime parole pronunciate da Emanuele Cocollini durante la presentazione del nuovo gruppo “Centro” in Consiglio Comunale potessero rimanere senza un seguito (https://www.lamartinelladifirenze.it/nasce-centro-la-nuova-casa-dei-moderati-delusi-dal-centrodestra-sovranista/). L’ormai ex consigliere leghista, allontanato dal Carroccio insieme al collega Antonio Montelatici, per commentare le motivazioni addotte dal capogruppo a Palazzo Vecchio Federico Bussolin e dal commissario regionale Mario Lolini non aveva esitato a definirle “ridicole e false” aggiungendo subito dopo che “il loro è un atteggiamento squadrista. Sono l’emblema di una inadeguatezza della classe dirigente che più volte abbiamo denunciato”. 

E altrettanto durissima arriva la replica di Bussolin: “Leggo oggi  su tutti i quotidiani locali che sarei uno squadrista, termine utilizzato per chi faceva parte delle squadre d’azione fasciste. Oltre a rimanere esterrefatto e indignato per il termine utilizzato mi sento di suggerire una riflessione a chi utilizza impropriamente e con leggerezza questi temi. Da un lato la mia storia così come la connotazione politica della Lega sono ben lontane da logiche antidemocratiche: una persona consapevole di quanto afferma avrebbe potuto definirmi federalista, populista o sovranista. Dall’altro lato stupisce che giudizi così gravi siano espressi da un membro dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale, organo che dovrebbe invece garantire e tutelare i Gruppi Consiliari e i consiglieri stessi: mi domando quale sia il giudizio del Presidente Milani e della Vice Presidente del PD Maria Federica Giuliani, giacché ad ora non ho notato alcuna presa di distanza. Come si può svolgere un ruolo di garanzia per l’opposizione se poi lo stesso garante taccia, senza senso, di fascismo un membro dell’opposizione stessa”. 

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