Campo di Marte, l’appello di Italia Nostra: “Non approvate le nuove superfici edificabili”

Questo il rendering del "nuovo" Franchi con la riqualificazione del quartiere

E’ l’invito rivolto dall’associazione per la tutela del patrimonio artistico e naturale ai Consiglieri Comunali. “Quei 15mila metri quadrati stravolgerebbero definitivamente l’assetto del quartiere”

Così il rendering del progetto immaginerebbe una delle due “ali” di fronte allo stadio restaurato all’altezza della Maratona

Il Consiglio comunale non approvi quanto contenuto nel nuovo piano operativo del Comune e nel Piano Strutturale nella Ats 02.04 “Campo di Marte nord” laddove vengono previste nuove destinazioni e superfici edificabili. E’ l’invito sotto forma di appello rivolto da Italia Nostra a tutti i consiglieri comunali, al Presidente del Consiglio Luca Milani e al Sindaco di Firenze da Italia Nostra tramite il presidente Leonardo Rombai e il suo Vice Mario Bencivenni. La vicenda sta provocando un grande dibattito in città e anche fortissime polemiche perché, come sempre sostenuto dal sindaco Nardella, la riqualificazione del quartiere è strettamente collegata al restauro dello stadio Artemio Franchi.

Riqualificazione che, come teme l’associazione ambientalista e soprattutto il Comitato spontaneo di residenti Vitabilità sorto proprio a difesa dell’identità del rione e autore di una raccolta firme che in pochi giorni ha sorpassato le 1.200 sottoscrizioni, potrebbe stravolgere definitivamente l’aspetto di uno dei rioni più verdi ed esclusivi della città e comporterebbe, almeno per quanto è stato possibile vedere sui rendering sino a questo momento, nuove destinazioni a uso commerciale (33%), turistico-ricettiva (33%) e direzionale-servizi (33%) per un totale di 15.000 metri quadrati di superficie che secondo Italia Nostra “contrastano con tutte le previsioni per quest’area contenute negli atti di governo del territorio ( norme urbanistiche ndr) degli ultimi 150 anni”.

Quindicimila metri quadrati che secondo Palazzo Vecchio dovrebbero servire a “ingolosire” il patron della Fiorentina Rocco Commisso su tutta l’operazione restyling del vecchio Comunale (i soldi per questo sono già stati trovati tramite Pnrr, mentre per la riqualificazione no), ma sulla quale da mesi è il silenzio più totale della società malgrado anche l’incontro tra Nardella e Commisso di qualche settimana fa che non ha però sciolto i dubbi. “Questa richiesta e l’altra di stralciare il master plan di Campo di Marte dall’intervento di restauro dello Stadio Franchi – spiega Bencivenni -, nascono dal fatto che  su queste previsioni e sul master plan non è stato attivato nessun dibattito pubblico e le soluzioni proposte sono in palese contrasto con quanto da tempo la nostra Associazione chiede e con quanto chiedono molti cittadini costituitisi in comitato per la difesa della vocazione a verde pubblico e a impianti sportivi dell’area della Campana adiacente allo Stadio”.

Ma Italia Nostra non si ferma qui e domanda anche un intervento deciso perché la cosiddetta “Campana del Campo di Marte”  mantenga la sua “vocazione a verde pubblico e impianti sportivi escludendo nuove previsioni di superfici edificabili” in quanto “unica risorsa indispensabile al mantenimento di un equilibrio ambientale dalla densità dell’edificato”. Oltre a stralciare dal percorso di adozione del Piano Operativo Comunale il master plan della riqualificazione degli spazi verdi e degli impianti sportivi della “Campana” a seguito degli interventi di restauro/restyling dello Stadio Comunale e del trasferimento del centro sportivo di allenamento della AC Fiorentina a Bagno a Ripoli. Il master plan, insiste Italia Nostra, “deve essere rielaborato attraverso un vero percorso di ascolto e partecipazione con i cittadini e le società sportive esistenti”. Difficile in questo non vedere una chiara allusione all’incontro del 19 novembre al Mandela Forum quando dai residenti fu sollevato più di un dubbio sul reale beneficio che una simile operazione comporterebbe se andasse in porto. In quella occasione le contestazioni, anche piuttosto forti, non mancarono.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.