Fine anno al Teatro di Rifredi con “La meccanica dell’amore” di Riccio-Nanni

Gag, trasformismo e colpi di scena per una commedia tra risate e commozione con l’irresistibile duo comico toscano

Dal 26 dicembre alla sera di Capodanno al Teatro di Rifredi (via Vittorio Emanuele II 303) torna un duo d’eccezione. Alessandro Riccio e Gaia Nanni, affiatata coppia d’assi della comicità toscana, saranno in scena con “La meccanica dell’amore”: trasformismi e colpi di scena si alterneranno in questo spettacolo cult del loro repertorio, una commedia irresistibile tra tecnologia e solitudine, poesia e meccanica (domenica ore 16.30, feriali ore 21.00, venerdì 31 ore 21.45). Orlando è un anziano signore un po’ schivo, costretto dagli assistenti sociali a prendere in casa una donna robot per le faccende domestiche, pena il trasferimento in ospizio. Messo alle strette si troverà ad affrontare una serie di esilaranti problematiche con quella che si rivelerà una colf tutt’altro che ordinaria (info e prenotazioni: 055/422.03.61 – www.toscanateatro.it, biglietteria@toscanateatro.it, on line www.boxofficetoscana.it – www.ticketone.it. Mascherina obbligatoria, Green Pass Rafforzato, misurazione febbre, igienizzazione mani, solo posto assegnato ). “Mi sono ispirato al film di Alberto Sordi ‘Io e Caterina’ degli anni ’80 –  spiega Riccio – lo spettacolo non è solo comico ma racconta anche le costrizioni che la società impone sui nostri modi di vivere. La donna robot, programmata per fare le pulizie, vive inconsapevolmente una privazione di libertà; facendo da specchio alla vita di Orlando gli permetterà di riscattarsi in un finale che lascerà tutti stupiti”.

La vecchiaia è il tema portante de“La meccanica dell’amore”, articolato in tre profonde questioni: l’accumulo degli oggetti che non usiamo più, gli anziani da rottamare, le badanti ad accompagnarci nel fine vita. Orlando è un anziano scorbutico e spettinato, burbero e antipatico per timore dell’altro, che per (auto)emarginazione di fronte ai tempi che cambiano vorticosamente, trova la salvezza nell’unica estrema difesa possibile: barricarsi in casa attorniato dalle cose di una vita, dove tutto ha un’anima, un respiro, un ricordo, anche se offuscato e ormai annebbiato. Al posto di una badante arriva in soccorso un robot, e qui comincia lo spettacolo nello spettacolo. La domestica di latta (una Gaia Nanni che ironizza su gestualità, mimica scattosa e linguaggio stoppato e metallico, appunto) ingaggia un duello generazionale, dialettico e sintattico con l’attempato ma arzillo signore spigoloso. “Riccio ha scritto un testo diverso dai suoi spettacoli comici, dove emerge in maniera forte il lato sentimentale. Anche se lavorare alla caratterizzazione così forte di un personaggio è una bella sfida per me, resta il fatto che una delle cose più difficili – scherza la Nanni – sarà non ridere al fianco di Alessandro”. Un piccolo spaccato in cui si cela un dramma immenso – l’abbandono e il tempo che passa – e nel quale si alternano delicatezza e comicità, risate e commozione, fino a un finale del tutto inatteso.

Per questioni di sicurezza al termine dello spettacolo del 31 non ci sarà il consueto brindisi con gli attori. “Ma vi auguriamo una lieta fine dell’anno con uno spettacolo intramontabile – spiega il direttore artistico del teatro Giancarlo Mordini – senza spumante ma in allegria”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.