“Fiorentina lontano da Firenze, sconfitta per città e Comune”

Lega e SpC all’attacco dopo l’indiscrezione che vorrebbe raggiunto l’accordo fra Joe Barone e la famiglia Casini per il nuovo stadio a Campi. Bundu: “Si mette a rischio il futuro di Campo di Marte”

“La Fiorentina lontano da Firenze sarebbe una sconfitta per l’amministrazione e per tutta la città”. E’ bufera politica sulla nuova sede della stadio dove la Fiorentina nel futuro potrebbe andare a giocare le partite casalinghe.

Joe Barone e il presidente Rocco Commisso

Al termine di un incontro con la famiglia Casini, secondo quanto riportato da alcuni organi di informazione, il braccio destro di Rocco Commisso, Joe Barone, avrebbe firmato un preliminare di accordo fino al 2021 per la cessione dei 38 ettari di terreno a Campi Bisenzio sui quali dovrà sorgere un impianto più moderno e spettacolare, sicuramente rispondente a quelli che sono i desideri del presidente Viola.

Cinque milioni di euro il prezzo concordato: e così l’ipotesi di un restyling o di un restauro dell’Artemio Franchi improvvisamente sembra di nuovo allontanarsi portandosi dietro una ulteriore scia di polemiche e di prese di posizione partite già da stamattina con Italia Nostra (https://www.lamartinelladifirenze.it/stadio-italia-nostra-concorso-internazionale-per-restaurare-il-franchi/).

Emanuele Cocollini e Antonio Montelatici (Lega)

Ad aprire la battaglia ancora una volta è la Lega con i consiglieri a Palazzo Vecchio  Emanuele Cocollini e Antonio Montelatici: “Le tante chiacchiere di questa amministrazione – attaccano – sembrano alla fine aver convinto il presidente Commisso a scegliere Campi. Il bando Mercafir è ancora aperto nonostante si sappia già che nessuno vi parteciperà. L’operazione messa in piedi dal Comune di Firenze era e rimane insostenibile finanziariamente. L’aver insistito ha solo dimostrato che l’amministrazione non ha mai avuto l’intenzione di favorire la costruzione di un nuovo impianto sportivo in città”. Cocollini e Montelatici restano scettici sulla virata del sindaco Nardella per un restyling del Franchi e sottolineano che il dibattitto sullo stadio “non è più rinviabile e deve essere portato all’attenzione del Consiglio Comunale. Il rischio di vedere la Fiorentina giocare a Campi è sempre più concreto. Solo il Sassuolo gioca fuori dai confini cittadini”.

Antonella Bundu e Dmitrij Palagi (SpC)

Per Antonella Bundu, Dmitrij Palagi, Lorenzo Ballerini (consigliere comunale a Campi Bisenzio) e per alcuni esponenti della Sinistra di Area Metropolitana “la sensazione è di una gran confusione che si sussegue da anni, mettendo a rischio il futuro di Campo di Marte. Nella gara tra sindaci sembra spuntarla Campi. Si dice che la politica avrebbe ostacolato la nuova proprietà della Fiorentina. Sarebbe meno grave se fosse così almeno ci sarebbe un dibattito pubblico chiaro. A Firenze è stato presentato un solo progetto per il Franchi, con un intervento che prevedeva la demolizione del 40% dell’esistente. Altre ipotesi non sono state approfondite. Nel frattempo la nuova proprietà della Fiorentina ha esplicitato chiaramente le sue necessità, lecite per un soggetto privato che guarda anche ai bilanci non solo sportivi.

Il sindaco di Campi Emiliano Fossi

SpC punta il dito contro Nardella ( Sindaco anche della città Metropolitana) sottolineando come non abbia mai promosso una discussione pubblica sul futuro del Comune capoluogo e della aree limitrofe. Ma lancia uno strale anche all’indirizzo del primo cittadino campigiano Emiliano Fossi. “A Campi – concludono – si attendono da anni una nuova struttura sanitaria che sostituisca il datato Distretto USL di via Rossini, un adeguato collegamento su ferro con i Comuni limitrofi, una scuola media superiore: per non parlare di un nuovo piano di Edilizia Residenziale Pubblica. La politica non c’è stata, solo amministratori attenti ai titoli di stampa e a provare ad accaparrarsi un po’ di investimenti privati, senza guardare alla dimensione pubblica”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.