Il Covid non ferma il Chianti: un milione di bottiglie in più

Boom di vendite nel primo trimestre 2021 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Bani: “Ottimo segnale che fa ben sperare”

Marco Alessandro Bani

Probabilmente la colpa, ma in questo la fortuna, sarà stato del lockdown: anche se intermittente e gestito molto all’italiana che ha costretto per periodi più o meno lunghi a rimanere tappati in casa, magari desiderosi di consolarsi con una buona bottiglia di vino. E tappati non è soltanto un modo di dire dal momento che il 2021 è iniziato con una bella boccata d’ossigeno per i produttori del Consorzio Vino Chianti. Il primo trimestre infatti si è chiuso con vendite in crescita del 4% rispetto allo stesso periodo del 2020: circa un milione di bottiglie di vino in più. Gli ettolitri di Chianti immessi sul mercato, dal primo gennaio al 31 marzo, sono stati oltre 186mila rispetto ai quasi 179mila dello scorso anno. Un risultato migliore anche del 2019, anno pre-Covid, quando si fermarono a 182mila. “I dati del primo trimestre – racconta Marco Alessandro Bani, direttore del Consorzio Vino Chianti – sono un ottimo segnale che ci fa ben sperare anche per il resto dell’anno in corso. Nonostante la produzione sia ferma, vediamo che l’interesse dei consumatori verso i vini Chianti resta altissimo. In questi mesi di stallo, come Consorzio non ci siamo mai fermati: abbiamo messo in campo molte attività, sia in Italia che all’estero, per tenere alta l’attenzione sul comparto e mantenere le nostre quote di mercato”.

Il Consorzio conta 3.000 produttori per 15.500 ettari di vigneto e una produzione annua di circa 800mila ettolitri. Secondo il bilancio del primo trimestre del 2021, il Chianti rappresenta il 32% del totale dell’offerta vitivinicola toscana. Banti, guardando al prossimo futuro, auspica che si possa ripartire al più presto. “Le riaperture delle attività – dice ancora – che si intravedono all’orizzonte nelle ultime dichiarazioni del Governo, potrebbero dare una spinta decisiva alle vendite nel canale Horeca e permetterci di chiudere il 2021 in crescita rispetto al 2020, anno in cui, nonostante la pandemia, abbiamo registrato un aumento delle vendite pari all’1,2%”.

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