L’ “Annus horribilis” di Autolinee Toscane. “Ma ora pronti a investire su bus e autisti”

Presentato il bilancio di un anno di attività fra luci e ombre, con una serie di novità fra cui spicca l’introduzione su tutte le vetture di telecamere con sistema d’allerta per le forze dell’ordine

Nuovo sistema di bigliettazione digitale con oltre 300 mila passeggeri registrati, acquisto di 200 nuovi bus, assunzione di 312 nuovi conducenti, creazione dell’Accademia per autisti, realizzazione del customer care, avvio di nuovi processi di gestione e manutenzione. Ma anche 300 autisti in meno rispetto a quelli che servivano, 200 bus da rottamare, le corse saltate, le proteste degli utenti per un servizio giudicato molte volte ben al di sotto delle aspettative, un subentro alla cieca e una transizione che non è stata per niente favorita dai gestori precedenti.

E’ stato un anno difficile quello appena andato in archivio per Autolinee Toscana che giusto un anno fa è diventata l’unica azienda a garantire il trasporto pubblico su gomma in tutta la Regione. I dati di questi primi dodici mesi sono stati presentati nel corso di un evento svoltosi alla Fortezza. “Non possiamo fare un bilancio di questo primo anno con toni trionfalistici, i disagi ci sono e i viaggiatori hanno ragione ad essere arrabbiati — ha detto il presidente di At, Gianni Bechelli — Però possiamo raccontare un anno di grande impegno, dopo un subentro complicatissimo”.

Una situazione critica, legata in particolare al personale, che ha costretto al taglio del 3% delle corse, con punte dell’8% a Firenze, la realtà più in difficoltà. Oggi i flussi di viaggiatori sono tornati ad avvicinarsi a quelli del 2019 ha aggiunto l’Ad francese Jean-Luc Laugaa “Ma At è ancora indietro rispetto a quegli standard. E tuttavia abbiamo garantito lo stesso servizio del 2020, con meno uomini e mezzi. Un lavoro aggiuntivo a quello che avevamo preventivato. A condizioni di partenza normali i dati di oggi si sarebbero tradotti in un servizio concretamente migliore. Siamo riusciti ad assumere un conducente al giorno e acquistare un bus ogni due giorni. Abbiamo investito 40 milioni di euro solo nei bus. Abbiamo creato un customer care prima inesistente. Azzerate le code in biglietteria ed avviato nuove procedure industriali per migliorare il servizio. Un impegno enorme che però, date le condizioni, richiede tempo per portare risultati concreti e omogenei”. Poi l’annuncio dei grandi investimenti: “Entro il 2025 acquisteremo 1.100 nuovi bus, per 240 milioni, avremo la flotta più giovane d’Italia” ha sottolineato,ricordando poi il lavoro svolto dell’Accademia, la scuola di formazione per autisti, con cui l’azienda conta di continuare ad assumerne circa 300 all’anno per recuperare sulle carenze di organico.

Il presidente di At Gianni Bechelli

Tra le novità, anche la prossima introduzione di telecamere su tutti i mezzi («con un sistema di allerta per le forze dell’ordine, in accordo con la Prefettura» e un «contapersone» automatico per verificare quanti passeggeri ci siano a bordo, a seconda delle tratte e degli orari, per pianificare come usare al meglio i mezzi e il personale a disposizione. Quanto alla nota dolente delle informazioni (la tanto rimpianta dai viaggiatori App dell’Ataf) è in fase di sperimentazione un prototipo che fornirà in tempo reale gli orari dei passaggi dei bus. Il motivo dei ritardi sarebbe dovuto al fatto che il vecchio gestore (Ataf) secondo Laugaa non avrebbe lasciato a disposizione della nuova società i dati costringendo così a ripartire da zero, oltre anche alla considerazione che l’App deve essere uniformata a tutte le realtà coinvolte. Firenze dovrebbe essere la prima a poterla utilizzare.

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