La conferma nelle immagini: il giovane somalo trovato senza vita si era riparato nel cassonetto

Aveva deciso di passare la notte in un container della differenziata in zona Gavinana. Poi la mattina un compattatore aveva svuotato il cassonetto portando il carico fino all’azienda di stoccaggio dove poi era stato rinvenuto il corpo

Aveva trovato rifugio per la notte in un cassonetto in zona Gavinana il giovane somalo trovato senza vita il 28 marzo in un container all’interno di una ditta di recupero rifiuti a Empoli. La conferma è arrivata dalle immagini di videosorveglianza cittadine, visionate dai carabinieri, che hanno ripreso il giovane mentre entra in un contenitore dei rifiuti della differenziata in piazza Elia della Costa intorno alle 23.45 per ripararsi dal freddo. Da quel contenitore non sarebbe più uscito.

Infatti, nelle prime ore del mattino successivo, un camion compattatore aveva svuotato il cassonetto dove si trovava il giovane, portando il carico fino all’azienda di stoccaggio e riciclo dei rifiuti a Empoli dove un gruista aveva poi scoperto il corpo senza vita del somalo. Le immagini mostrano che poco prima delle 6 un camion compattatore di Alia vuota il contenuto del cassonetto e prosegue il suo giro, per poi conferire il suo carico alla Metal Carta di Empoli. In base ai primi esiti dell’autopsia, disposta dal Pm Antonino Nastasi, il decesso del giovane somalo sarebbe avvenuto per schiacciamento. Il decesso dunque, secondo gli elementi finora raccolti dai militari, sarebbe avvenuto a causa della compressione subita all’interno del mezzo.

A trovare il cadavere è stato la mattina del 28 marzo un operaio della ditta, addetto a manovrare il braccio meccanico dotato di pinza che serve a spostare il carico del container. L’addetto avrebbe raccontato che in un primo momento avrebbe scambiato il corpo senza vita del giovane per un fantoccio, un manichino. Però alla vista della sagoma ha subito bloccato la manovra, andando a controllare e facendo la tragica scoperta. Il giovane, tra i 20 e i 27 anni, noto alle forze dell’ordine con molti alias e per piccoli precedenti, non aveva con sé né denaro né documenti o altri effetti personali, ad eccezione di un foglio che attestava l’ultimo controllo di polizia avvenuto a suo carico poche ore prima, intorno alle 23 di domenica a Novoli. Si trovava in Italia dal 2013 ed era senza permesso di soggiorno dal 2019.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.