La lunga scia di sangue contro le donne: l’anno scorso sei omicidi e 2.000 accessi in Codice Rosa

Presentati i dati del 14° rapporto sulla violenza di genere. Crescono però anche i casi di uomini violenti che si rivolgono ai cinque centri regionali. Nel 2020 sono stati 172 (per il 74,4% di nazionalità italiana)

Nel 2021 in Toscana sei donne sono morte per mano del marito, dell’ex compagno o del fidanzato che diceva di amarle più di ogni altra cosa, quasi duemila  sono stati invece gli accessi in codice rosa al pronto soccorso per maltrattamenti, e quasi tremila donne si sono rivolte nel corso dell’anno a un centro antiviolenza. Dati preoccupanti, per non dire impressionanti, che testimoniano come anche nella nostra regione la lunga scia di sangue e violenze non si attenui. Sono alcune delle cifre più drammatiche che emergono dal quattordicesimo rapporto sulla violenza di genere in Toscana, realizzato dall’Osservatorio regionale sulla violenza di genere. Il documento è stato presentato oggi a Palazzo Strozzi Sacrati nell’ambito de “La Toscana delle donne”. La ragione del valore” alla presenza dell’assessora al sociale Serena Spinelli e dall’assessora alle pari opportunità Alessandra Nardini in vista della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne in programma il 25 novembre prossimo.

“Ancora un volta – ha affermato Spinelli – emerge come la violenza sia un fenomeno trasversale con radici antiche soprattutto culturali che ancora riverberano nei comportamenti e nei pensieri, eredità di una ideologia sessista che tenta di limitare la libertà, le scelte e le opportunità delle donne. Il conferma un quadro preoccupante di violenze, quasi sempre domestiche, ed ancora purtroppo in larga parte sommerso, che riguardano donne, spesso con le loro figlie e figli. Davanti a questi fenomeni voglio ribadire con forza l’impegno regionale a supportare e sviluppare i processi di empowerment delle donne, a partire dalle bambine, all’interno di sempre più strutturate e efficaci reti antiviolenza”.

E i numeri evidenziano la gravità e la costanza degli episodi di sangue: in 15 anni, dal 2016 al 2021, in Toscana sono 128 le donne uccise per mano di un uomo violento. Ma sono anche moltissimi i casi in cui le donne segnalano di aver subito violenze: sono 741 donne all’anno che si rivolgono ai consultori, 224 che hanno chiesto l’intervento del pronto soccorso sociale (Seuss), 114 che sono state ospitate in case rifugio. “Dobbiamo agire con continuità e determinazione – ha aggiunto Nardini – nel promuovere quel cambiamento culturale necessario e urgente, combattendo stereotipi e retaggi culturali che sono terreno fertile per disuguaglianze, discriminazioni e violenza di genere. Dobbiamo promuovere la cultura del rispetto e della parità a partire della scuole. Non si tratta della fantomatica teoria gender, che non esiste, si tratta di riconoscere che la violenza di genere affonda le proprie radici nel rapporto storicamente diseguale tra donne e uomini, e quindi è proprio lì che dobbiamo agire, dove si formano le nuove generazioni che devono essere motore di questo cambiamento.

I Centri antiviolenza – svolgono attività di accoglienza, orientamento, assistenza psicologica e legale alle donne che subiscono violenza, ed ai loro figli; realizzano inoltre azioni di sensibilizzazione e formazione svolgendo attività di raccolta ed analisi dei dati sulla violenza. In Toscana sono 25 Centri antiviolenza, distribuiti su tutto il territorio regionale. Il percorso di uscita dalla violenza è stato avviato nel 2021 da 2.972 donne, per il 72% italiane, nel 54,6% dei casi di età compresa fra i 30 e i 49 anni.

Le Case rifugio – Nel corso del 2021 sono state ospitate 114 donne e 111 figli o figlie per la maggior parte provenienti dell’ambito regionale e segnalate dai servizi sociali territoriali.

I Centri per uomini autori di violenza- Un dato importante è anche quello degli uomini autori di violenza che si sono rivolti a uno dei 5 centri presenti dedicati. Nel 2020 sono stati 172, per il 74,4% di nazionalità italiana. In oltre il 70% dei casi l’autore della violenza coabitava con chi ha subito violenza. L’obiettivo principale è l’interruzione della violenza, l’assunzione di responsabilità e la costruzione di alternative ad essa, al fine di evitarne le recidive. Ad oggi, circa un terzo degli uomini conclude il percorso e circa il 40% lo abbandona.

Il Centro di documentazione dell’Istituto degli Innocenti – Nel 2021 i minori vittime di maltrattamenti sono stati 4.155 (erano 3.331 l’anno precedente con una differenza del 21%) . Nello stesso anno il numero dei casi di violenza cui hanno assistito dei minori è stato di 2.473: anche in questo caso un deciso rialzo (+27%) rispetto all’anno precedente quando erano stati 1.869.

La Rete regionale Codice Rosa – E’ quella che definisce le modalità di accesso e il percorso socio sanitario per le donne vittime di violenza. Nel 2021  nei Pronto Soccorso della Regione Toscana si sono registrati 1.918 accessi in “Codice Rosa” con un aumento di 244 unità (+14,6%) rispetto all’anno precedente. Gli accessi di adulti sono stati 1.646, mentre quelli di minori 272: sette accessi su dieci sono rappresentati da persone con cittadinanza italiana. Rispetto al tipo di violenza subita nel 93,8% dei casi, le persone che accedono al Codice rosa riferiscono di aver subito maltrattamenti, il 5,8% abusi, lo 0,4% di stalking. Tra i minori oltre 1 caso su 4 riguarda episodi di abusi (26,8%).

Centro di Riferimento Regionale per la Violenza e gli Abusi Sessuali su Adulte e Minori (Crrv)
Il Centro di Riferimento Regionale per la Violenza e gli Abusi Sessuali su Adulte e Minori (Crrv) presso il Dipartimento Assistenziale Integrato Materno-Infantile (Daimi) dell’Azienda ospedaliera di Careggi ha registrato nel 2021 33 accessi, di cui  5  da parte di minori. 

I Consultori – Nel 2021 le persone assistite per casi di abuso e maltrattamento sono state 741. L’area di problematicità più ricorrente + quella dei maltrattamenti fisici (43,9% dell’utenza). Le donne rappresentano il 77,6% del totale, i minori il 25,9%.

Servizio di Emergenza Urgenza Sociale (Seus) Il servizio di pronto soccorso “sociale” è intervenuto 264 volte (con 99 minori coinvolti) nel 2021.  

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.