L’ex caserma dei Lupi diventa quartiere sostenibile post Covid

Nel rendering lo sviluppo del nuovo quartiere nell'ex caserma dei Lupi di Toscana

Presentato il piano che prevede tra le altre cose la demolizione di parte della struttura militare, housing sociale e negozi di vicinato, la creazione di uno spazio pubblico centrale in asse fra la fermata della T1 Nenni-Torregalli e il complesso sanitario San Giovanni di Dio

Un nuovo quartiere post Covid prenderà il posto della ex caserma abbandonata dei Lupi di Toscana: una trasformazione fondata sulla centralità dello spazio pubblico, nel segno del verde, della sostenibilità e della mobilità dolce, con una forte spinta all’housing sociale che interesserà il 70% della superficie totale. Un intervento che si estende su un’area complessiva di 20 ettari, di cui quasi 12 saranno destinati a verde urbano e agricolo, oltre quattro a piazze e aree pedonali, mentre le superfici edificate coperte occuperanno 22mila mq (per un totale di Sul di 53mila mq) in gran parte destinate ad social housing, con una rete stradale da 15mila mq e 7mila mq di parcheggi per un totale di 870 posti auto.

È quanto prevede il piano particolareggiato dell’insediamento, adottato dalla giunta di Palazzo Vecchio e presentato questa mattina nel corso di una videoconferenza stampa alla presenza del sindaco Dario Nardella e dell’assessore all’Urbanistica Cecilia Del Re. Il progetto vincitore, i cui termini erano stati resi noti ancora a gennaio (https://www.lamartinelladifirenze.it/500-nuove-case-calmierate-nellex-caserma-dei-lupi/), è stato elaborato dallo studio dell’architetto Paolo Luigi Poloni capogruppo di Luino (Varese), con Federico Ghirardelli e Massimiliano Saracino. 

“Questo piano – ha detto Nardella – segnerà una decisa svolta verso il social housing dando una forte risposta al bisogno di casa con la destinazione di una superficie di oltre 36mila metri quadrati. Un progetto improntato a una visione post Covid di città, basata sulla sostenibilità e sulla centralità degli spazi aperti in un mix virtuoso di funzioni pubbliche e private. Un passo decisivo verso la trasformazione di una grande area di ricucitura urbana per fare dei Lupi di Toscana un nuovo motore per tutto il quadrante sud-ovest della città metropolitana, anche grazie alla riqualificazione dell’area di accesso all’ospedale Torregalli e al completamento dello stradone di collegamento a viale Nenni”.

Elemento portante è la creazione di un grande spazio pubblico centrale ciclo-pedonale intorno al quale vengono organizzate tutte le funzioni, in asse fra l’attuale fermata della tramvia T1 Nenni-Torregalli e il complesso sanitario San Giovanni di Dio. Le due polarità saranno collegate anche attraverso un’innovativa linea di trasporto pubblico senza conducente, passante per lo spazio pubblico centrale e integrata con la circolazione dei pedoni, che funzionerà da servizio di trasporto per residenti e non. Lungo il nuovo insediamento si alterneranno una serie di spazi pubblici definiti come ‘stanze civiche’ in stretta relazione con gli edifici speciali adiacenti, per poi concludersi verso sud con la piazza ‘Lupi di Toscana’. Lo spazio pubblico sarà inoltre caratterizzato da una lunga fascia continua ma sempre permeabile di verde ad elevato tasso di naturalità.

“Nasce un nuovo pezzo di città – ha concluso Del Re – fondato sui principi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica e su un intervento interamente pubblico. Una trasformazione che consentirà di aprire alla città un luogo finora chiuso e impermeabile, attraverso scelte urbanistiche e progettuali che rispondono ai bisogni emergenti della fase post covid. Un esempio di città-giardino aperta e inclusiva, distribuita su un grande spazio pubblico centrale ciclo-pedonale intorno al quale saranno organizzate tutte le funzioni di residenza, socialità ed economia urbana, come start-up e spazi di co-working, e una grande piazza destinata alle attività culturali e sociali”. A primavera il piano dovrebbe andare in Consiglio per l’adozione definitiva.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.