Nardella: Cpr anche in Toscana, videosorveglianza più efficiente, nuove norme contro i pusher

Le tre proposte al termine della Conferenza Regionale delle autorità di pubblica sicurezza. SPC: “Il sindaco va contro la politica Pd in Regione”. Lega: “Pronti a sostenere, ma dimostri che la maggioranza è d’accordo”

Un centro rimpatri anche in Toscana, un sistema di videosorveglianza più efficiente, sistemi normativi nuovi per combattere lo spaccio. Al termine della conferenza regionale delle autorità di pubblica sicurezza svoltasi questa mattina a Palazzo Medici Riccardi, sede della Prefettura, il sindaco di Firenze Dario Nardella ha posto sul tavolo tre questioni con una postilla importante riguardo al primo punto: “Uno spazio può essere individuato anche all’interno dei confini dell’area metropolitana”.

Dunque maggiore implementazione dei sistemi di videosorveglianza ai fini della prevenzione dei reati e normative nuove che consentano una reale ed efficace battaglia contro lo smercio di stupefacenti. Perché, ha chiarito “Molti dei reati predatori che generano allarme sociale sono legati a immigrati irregolari. Dai dati che ci ha fornito il prefetto si tratta del 50%, soprattutto per il fenomeno dello spaccio oltre che per furti e rapine. Purtroppo i rimpatri sono pochissimi, non è solo un dato locale, ma nazionale. Personalmente ho accolto con favore la proposta del prefetto Valenti di istituire anche in Toscana un Cpr, che non deve essere troppo grande, non deve violare i diritti della persona, ma deve essere uno strumento efficace per una brevissima permanenza per poi creare le condizioni per un veloce rimpatrio”.

Altrimenti, sottolinea, il rischio è quello “di contrastare queste forme di criminalità con un secchiello col quale pretenderemmo di svuotare un oceano. Così non funziona, abbiamo bisogno di strumenti efficaci e dei rimpatri degli immigrati irregolari”.  E perché non ci siano dubbi precisa ulteriormente: “Non stiamo parlando degli immigrati che si sono integrati, di persone che lavorano, vivono nelle nostre comunità. Ma di criminali, di persone che delinquono abitualmente e che sono una vera minaccia per la società e che, peraltro, mettono in cattiva luce il tema dell’immigrazione, che va trattato, invece, con intelligenza, pragmatismo e non in modo ideologico o addirittura con uno sfondo razzista”. Proprio per questo “strumenti come il Cpr sono estremamente utili e spero ci siano le condizioni perché ne venga istituito uno anche in Toscana. Siccome sono una persona responsabile, dico che siamo a disposizione per vedere se nell’area metropolitana ci sono delle strutture adeguate“. Lontane dunque dai centri urbani e in prossimità di vie di collegamento. “Ci sono criteri da valutare – evidenzia Nardella – siamo disponibili a fare la nostra parte insieme agli altri Comuni, anche il presidente dell’Anci, Matteo Biffoni, ha sempre sottolineato questo elemento, però dobbiamo collaborare concretamente e trovare una soluzione”.

E le parole del sindaco provocano subito la reazione di Sinistra Progetto Comune che annuncia una “opposizione convinta” all’eventualità della realizzazione di un CPR. “L’ossessione di dirsi disponibile a vedere realizzata una struttura nell’area metropolitana ci spaventa – notano Antonella Bundu e Dmitrij Palagi -. Anche perché il centrosinistra in Regione Toscana ha sempre fatto vanto di un modello diverso, ricevendo costanti attacchi dalle destre. Leggiamo nelle dichiarazioni di oggi una resa totale verso chi adesso è al Governo nazionale, una smentita delle politiche perseguite dalla Regione Toscana”. Dal capogruppo della Lega Salvini a Palazzo Vecchio Federico Bussolin arriva invece l’invito al sindaco a “dimostrare che anche la maggioranza al governo della città è d’accordo con la realizzazione del CPR”. Il Carroccio si dice pronto a sostenere “atti per la realizzazione della struttura” ma ricorda anche che “nel 2019 la maggioranza bocciò proprio in aula un ordine del giorno presentato dall’opposizione per l’istituzione di un CPR in Toscana”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.