Pereira: opere “mini” per i più piccoli e selfie con i cantanti

Ecco il progetto del neo sovraintendente per avvicinare i giovani al Maggio con la collaborazione della Scuola di musica di Fiesole. Quasi 60mila i bambini coinvolti ogni anno alla Scala

Alexander Pereira

Opere “mini” per gli spettatori più piccoli e selfie in platea con gli attori e i cantanti. E’ una delle idee, sulla base dell’esperienza già fatta a Milano alla Scala, che Alexander Pereira vorrebbe portare in riva all’Arno.

Dell’attenzione ai più giovani e al contemporaneo il neosovraintendente del Maggio da anni ne fa una missione, un cardine delle sue politiche non solo per allargare il pubblico ma per una precisa volontà culturale. E i fatti gli hanno dato ragione se è vero che sono quasi 60mila, nel capoluogo lombardo, i bambini coinvolti ogni anno.

“E’ stato il mio successo più grande – dice -, la cosa più bella. Ho già chiesto al coordinatore artistico Pierangelo Conte di trovare 10-12 date nella programmazione per i giovani. Per 20 anni si è cercato di avvicinare alla lirica i giovani dai venti anni in su, ma così facendo si è persa una generazione. Bisogna rivolgersi a chi ha 8 anni, portarlo a teatro più volte e così quando sarà grande lo sentirà un po’ come suo”.

Il Barbiere di Siviglia per bambini (foto di Marco Brescia & Rudy Amisano)

Per realizzare tutto ciò c’è già pronto il progetto “Grandi spettacoli per i piccoli”, varato con enorme successo appunto alla Scala, con rappresentazioni accorciate di 45 minuti, una voce narrante, la musica eseguita da ragazzi delle accademie e poi gli attori che ancora in costume vanno tra il pubblico: così i bambini possono parlare, stare con loro e farsi anche un selfie ricordo.

“Voglio fare lo stesso qui – prosegue Pereira-. Chiederò alla scuola di musica di Fiesole di collaborare per darci i ragazzi che suoneranno. Sono convinto che anche qui sarà un successo”. Alla Scala il progetto ha esordito nel 2014 con la Cenerentola di Gioacchino Rossini. In cinque anni ha superato le 150 rappresentazioni e coinvolto oltre 250.000 fra ragazzi, familiari e insegnanti. Dopo La Cenerentola è proseguito con Il flauto magico e Il Ratto dal serraglio di Mozart. Poi nel cento cinquantenario della morte del compositore marchigiano, Rossini è tornato con Il barbiere di Siviglia e nel 2018/19 è stata la volta di Gaetano Donizetti con L’elisir d’amore.

Per festeggiare il successo ottenuto quest’anno torna in scena il titolo da cui tutto è partito: la Cenerentola diretta da Pietro Mianiti con la regia di Ulrich Peter. Fino al 5 aprile 2020 sono 25 le rappresentazioni aperte e scuole e famiglie che coinvolgeranno il teatro scaligero.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.