Palazzo Serristori ristrutturato SPC: ‘Città assoggettata al lusso’

Lo storico immobile, acquistato dal gruppo di Taiwan Ldc, sarà restaurato con appartamenti di altissimo pregio. E la minoranza attacca: “Stiamo con chi fatica ad avere una pensione”

I fatti sembrerebbero dare ragione alle lamentele di Sinistra Progetto Comune. Dopo il restyling a cinque stelle della ex caserma di via San Gallo e altri in varie zone della città, è la volta adesso del completo restauro fedele ai parametri del lusso di Palazzo Serristori, annunciato dalla società che si occuperà della vendita degli appartamenti ricavati dalla ristrutturazione: la Lionard Luxury Real Estate. La quale afferma che 5.500 mq di interni e circa 3.000 mq di giardino, dopo lunghi anni di non utilizzo saranno riportati a nuova e lussuosa vita.

Antonella Bundi e Dmitrij Palagi

Questo è il nuovo rinascimento che immaginano Sindaco e Giunta? Pezzi di città tolti a chi ci vive e riservati per una minoranza assoluta che anche in piena pandemia Covid-19 può continuare a ostentare i suoi privilegi sociali? Questo è il libero mercato che le destre vorrebbero vedere imperversare, magari senza pagare le tasse?” tuonano Dmitrij Palagi e Antonella Bundu e rincarano la dose: “chi è ricco continua a ostentare la propria condizione di esclusività, mentre migliaia di famiglie e le classi lavoratrici in generale guardano a un futuro di incertezza e precarietà”.

Eppure il gruppo LDC di Taiwan che ha acquistato il palazzo per farne prestigiosi appartamenti extra lusso, con prezzi che variano da 2 a 7 milioni di euro, assicura un investimento di decine di milioni di euro che darà lavoro a imprese italiane e del territorio per alcuni anni, in un momento così difficile per il Paese. “Che tipo di economia e lavoro produce questo tipo di operazione? Il Medioevo, l’età moderna e i Medici sono la maschera dietro cui mascherare le logiche del profitto che muovono il tempo presente. Una città sempre più svuotata della sua residenza, dove la precarietà e le disuguaglianze si fanno sempre più forti”, ribadiscono i due esponenti di minoranza.

E mentre la Lionard Luxury, che in meno di 48 ore ha già avuto 200 richieste, comunica che il magnifico salone delle feste, il più grande e prestigioso di Firenze con i suoi 250 mq di ampiezza e 12 metri e mezzo di altezza più 150 mq circa di foyer, sarà destinato a spazio comune per tutti gli appartamenti, lasciando intatti i due splendidi lampadari di Murano del 1700, così come i pavimenti lignei originali e la “Sala degli Specchi” con caminetti in marmi preziosi con stemma dei Serristori e la stufa in terracotta invetriata della manifattura Ginori, unico esemplare al mondo, i consiglieri di Sinistra Progetto Comune concludono perentori: “ Un uso del passato che diventa occasione di rendita e di un mercato dell’extra lusso che continua a non risentire della crisi. Per chi osa parlare di svendita della città ci sono i tribunali, o almeno così ci racconta la vicenda di Tomaso Montanari, reo di aver espresso il suo parere in televisione, ma noi stiamo con chi quel lusso non può neanche immaginarlo. Con chi dopo un’intera vita di sacrifici e di lavoro, può aspirare al massimo a una stabile pensione, che è in realtà un miraggio per le nuove generazioni”.

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