Pizzerie a taglio e kebab chiusi, ecco il vademecum per le attività commerciali

L’assessore Federico Gianassi: “Queste decisioni, rimangono valide fino a indicazioni diverse del Governo”

Dario Nardella con Federico Gianassi

Pizzerie a taglio e kebab assimilati a bar e ristoranti, quindi devono stare chiusi mentre forni, pastifici e rosticcerie con servizio di solo asporto sono assimilati a negozi alimentari e possono stare aperti. Queste alcune delle indicazioni di Palazzo Vecchio in merito al decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che dispone le chiusure delle attività per contrastare l’emergenza Coronavirus. “Abbiamo fatto questo ulteriore vademecum – ha spiegato l’assessore al commercio e alle attività produttive Federico Gianassi – per dare una interpretazione chiara e univoca a tutti quelli che in queste ore ci stanno chiedendo informazioni sul decreto del Governo. Queste decisioni, rimangono valide fino a indicazioni diverse del Governo”.  

I ristoranti, bar, pub, pizzerie, possono restare aperti? No, le attività sono sospese, tranne se ubicati nelle aree di servizio, impianti di carburante, stazioni ferroviarie o aereoportuali, e negli ospedali, garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. In base al punto 2 dell’art. 1 del DPCM, sono assimilate ad esse le gelaterie e le pasticcerie, che quindi sono sospese.

 I ristoranti, pizzerie e simili che vogliono consegnare pasti a domicilio dei consumatori possono farlo? Sì, senza dover presentare comunicazione al Suap. L’aggiunta dell’attività di consegna in proprio a domicilio non è soggetta ad alcun adempimento amministrativo. Resta salvo ovviamente il rispetto delle norme igieniche sia alimentari che sanitarie (fra cui uso di mascherine) e l’aggiornamento delle proprie procedure di autocontrollo di cui all’art. 5 del Reg. CE 852/2004. Lo stesso vale per gli esercizi di vendita di prodotti alimentari.

Quali altri esercizi commerciali possono restare aperti? Possono restare aperti sempre le farmacie, parafarmacie, edicole, tabaccai e tutte le attività indicate nell’Allegato 1 del DPCM 11 marzo in quanto ritenute di prima necessità e che comunque attuano modalità di vendita che di per sé rispettano le norme di sicurezza (esempio: commercio online).

Le pizzerie al taglio, i kebab, che effettuano attività di produzione artigianale e vendita sul luogo di produzione  di alimenti di pronto consumo, possono restare aperti? No, sono assimilati a bar, gelaterie, pasticcerie e ristoranti che devono osservare la chiusura stabilita dal DPCM ma potranno, come la ristorazione, fare servizio di consegna a domicilio.

I forni, pastifici, gastronomie, rosticcerie,  gastronomie,  forni, che vendono per asporto, possono stare aperti? Si, sono esercizi di vendita al dettaglio di generi alimentari pertanto possono stare aperti, anche per rifornire la grande distribuzione. Se sono abilitati al consumo sul posto, questo è sospeso. Potranno solo vendere per asporto senza far consumare i prodotti acquistati nel locale di vendita con l’utilizzo delle attrezzature.

Le erboristerie possono stare aperte? Si, sono assimilate alle profumerie e prodotti di igiene per la persona, in quanto considerati generi di prima necessità. Se vendono anche prodotti alimentari, a maggior ragione possono restare aperte.

Internet point, parrucchieri, estetisti, barbieri, possono stare aperti?No, sono ammessi solo i seguenti servizi alla persona: lavanderie, tintorie, servizi di pompe funebri e attività connesse

Posso recarmi in banca o alla posta? Restano garantiti i servizi bancari, finanziari, assicurativi, ma potrebbero essere stabiliti dagli stessi orari di apertura ridotti. Naturalmente sempre nel rispetto delle distanze di sicurezza.

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