Quaranta paia di scarpe per non dimenticare

Mercoledì 3 giugno flashmob in Piazza Duomo del sindacato autonomo infermieri Nursind che vuole ricordare i colleghi morti a causa del Coronavirus ma anche le mancate promesse di Governo e Regione

Ci hanno chiamati eroi  e ci hanno già dimenticati”.  Giampaolo Giannoni è il segretario del sindacato autonomo infermieri Nursind. Ce l’ha con Governo e Regione, il primo perché nel Decreto Rilancio è sparito il bonus che era stato promesso alla categoria e la seconda perché a suo dire “avrebbe tagliato fuori chi si è ammalato”.

Giampaolo Giannoni

Per questo, mercoledì 3 giugno assieme a 300 colleghi in piedi darà vita a un flashmob in Piazza Duomo a Firenze per ricordare i 40 infermieri che hanno perso la vita in Italia a causa del Coronavirus, ma anche la rivendicazione dei diritti dei lavoratori. La manifestazione è stata organizzata rispettando tutti i criteri di sicurezza per la prevenzione del contagio e tutti i partecipanti saranno a debita distanza.

“La Regione Toscana ha direttamente dimenticato i colleghi che si sono ammalati di Coronavirus sul lavoro – aggiunge Giannoni – riconoscendo una premialità unicamente a chi poteva timbrare il cartellino ed escludendo chi era in malattia. Abbiamo già avuto modo di denunciare i criteri iniqui e finanche irrispettosi con cui la Regione Toscana ha stabilito la premialità per il settore sanitario, senza neanche ascoltare la nostra posizione come sindacato rappresentativo delle professioni infermieristiche. Ma vale la pena sottolineare che in nessuna guerra si lasciano indietro i feriti: in questa battaglia è stato fatto”.

Il flashmob in programma mercoledì segue la manifestazione organizzata a Torino e sarà replicato nelle prossime settimane in altre città d’Italia a partire da Milano e Roma, per “non dimenticare i sacrifici fatti e i provvedimenti dovuti a una professione che non solo in questa emergenza ha dato molto a questo Paese”.  

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.