Riaperture, medici e S. M. Nuova Onlus: “Prudenza e massima responsabilità”

Intanto tornano a quattro cifre i nuovi contagi (1.041) e la Toscana si avvia a raggiungere la soglia dei 6.000 decessi. Aumentano ancora i guariti (1.492) e diminuiscono i ricoverati. A Firenze 290 casi in più

Pietro Dattolo

“Come medici non possiamo che invocare la massima responsabilità in tutta la cittadinanza. Siamo molto preoccupati dalle riaperture, il numero di malati resta alto e i reparti sono ancora sotto pressione”. Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Firenze non fatica ad esternare  perplessità e timori sulle ormai imminenti riaperture. “Circa 7 toscani su 10  – sottolinea – sono ancora a rischio Covid, con solo una bassa percentuale di 70enni che ha ricevuto la doppia dose di vaccino. Gli ospedali della area fiorentina, così come nell’Asl Toscana Centro, contano ancora tanti pazienti. Solo negli ultimi giorni c’è stato un leggero calo dei ricoveri. Dobbiamo continuare a svuotare gli ospedali e contenere il virus. Una nuova impennata di casi sarebbe l’ennesimo contraccolpo per la salute e per chi lavora ogni giorno in corsia. E comporterebbe il fallimento della stagione estiva”. Dattolo comprende le necessità economiche e sociali e si dice consapevole che il lockdown più o meno rigido non possa rappresentare una misura perpetua. “Tuttavia – aggiunge – ci auguriamo che la scelta delle riaperture sia stata ponderata con il massimo scrupolo, senza azzardi. Serve una convivenza matura e coscienziosa con l’epidemia. Il nostro è un appello alla prudenza“. Dello stesso avviso è anche Giancarlo Landini, presidente della Fondazione Santa Maria Nuova Onlus: “Se dovesse verificarsi una nuova crescita di contagi – sottolinea -, durante questa terza ondata non ancora finita, ci troveremmo davanti a un problema enorme. Non possiamo rischiare una quarta ondata Covid con gli ospedali ancora pieni“.

Intanto tornano purtroppo a quattro cifre i casi di positività al Coronavirus in Toscana: sono infatti 1.041 in più rispetto a ieri e portano il numero totale a 219.970 unità da quando è iniziata la pandemia. E la regione si sta avvicinando alla soglia dei 6.000 morti. I guariti sono 1.492 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 190.006 (86,4% dei casi totali). Oggi sono stati eseguiti 13.896 tamponi molecolari e 10.543 tamponi antigenici rapidi, di questi il 4,3% è risultato positivo. Sono invece 8.781 i soggetti testati oggi (con tampone antigenico e/o molecolare, escludendo i tamponi di controllo), di cui il 11,9% è risultato positivo. L’età media dei 1.041 nuovi positivi odierni è di 42 anni circa. I ricoverati sono 1.781 (27 in meno rispetto a ieri), di cui 257 in terapia intensiva (stabili).  Oggi si registrano 33 nuovi decessi: 21 uomini e 12 donne con un’età media di 79 anni: 15 a Firenze, 2 a Prato, 1 a Massa Carrara, 3 a Lucca, 3 a Pisa, 1 a Livorno, 4 a Arezzo, 2 a Siena, 2 a Grosseto.

Sono 60.221 i casi complessivi ad oggi a Firenze (290 in più rispetto a ieri), 19.847 a Prato (124 in più), 20.605 a Pistoia (124 in più), 12.340 a Massa Carrara (75 in più), 22.946 a Lucca (104 in più), 27.042 a Pisa (116 in più), 16.203 a Livorno (65 in più), 20.139 ad Arezzo (53 in più), 12.215 a Siena (65 in più), 7.857 a Grosseto (25 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni. La Toscana resta al 13° posto in Italia come numerosità di casi, con circa 5.957 casi per 100 mila abitanti. Le province di notifica con il tasso più alto sono Prato con 7.720 casi,  Pistoia con 7.064, Pisa con 6.467, la più bassa Grosseto con 3.576. Sono 5.975 i deceduti dall’inizio dell’epidemia: 1.905 a Firenze, 489 a Prato, 532 a Pistoia, 506 a Massa Carrara, 608 a Lucca, 638 a Pisa, 387 a Livorno, 404 ad Arezzo, 270 a Siena, 156 a Grosseto, 80 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.

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