Salvini a Campo di Marte: “Le vostre firme faranno la rivoluzione”

Il leader della Lega spunta a sorpresa al mercato per promuovere i sei quesiti del referendum sulla Giustizia. “Mentre gli altri litigano noi costruiamo”

“O Matteo non capisco perché dicono che sei grasso. Tu sei bello, giovane e magro. Pensa che ti ho anche sognato un paio di volte”. Una vera e propria dichiarazione d’amore quella delle tre signore fiorentine per il segretario generale della Lega Salvini intervenuto a sorpresa al banchetto allestito dal Carroccio fiorentino per promuovere le firme sui sei quesiti del referendum sulla giustizia: equa valutazione dei magistrati, riforma del Csm, responsabilità diretta dei magistrati, limiti agli abusi della custodia cautelare, separazione delle carriere dei magistrati. Oltre all’abolizione del decreto Severino per una maggior tutela di sindaci e amministratori locali.

E lui, accompagnato dal capogruppo a Palazzo Vecchio Federico Bussolin e da alcuni consiglieri comunali, non si è negato prendendo i disegni regalatigli da alcuni bambini che lo ritraevano con la maglia della Fiorentina e scattando foto a ripetizione con i numerosi supporter arrivati al mercato del Campo di Marte in quello che è stato un vero e proprio bagno di folla. “In un sabato d’agosto – ha detto soddisfatto – ad un mercato, vedere così tante persone per firmare una petizione vuol dire che il tema è sentito da tanti. Le firme che ci state dando sono quelle che faranno al rivoluzione, perché la riforma della giustizia non arriverà mai da sinistra, quindi grazie a voi cambierà qualcosa. Siamo al mezzo milione, continueremo a raccoglierle tutto agosto e settembre, saremo nelle piazze della Toscana, tornerò in Versilia e a Firenze. Io sono contento perché mentre gli altri litigano noi costruiamo”. Diversi i temi toccati: dalla salute e Green pass “Noi lavoriamo per tutelare la salute dei cittadini, abbiamo aiutato chi lavora nel turismo e abbiamo ottenuto la garanzia che tutti i bambini a settembre andranno a scuola, senza distinzioni. Speriamo che non sia necessario tutto quello che è in previsione da settembre“, all’immigrazione “Noi ribadiamo che non puoi chiedere il green pass agli italiani per andare a bere il caffè e poi fai sbarcare chiunque senza controlli, Draghi ha detto che ho ragione, ma non basta avere ragione, io da ministro facevo e ora sono a processo”, alle tasse “con la Lega al governo è garanzia che non ci saranno nuove tasse”.

Quanto al lavoro e alle vertenze aperte un po’ in tutta Italia (Whirpool, Gkn, Gianetti Ruote solo per citare alcuni casi) “Qua arrivano delle regole europee che rischiano di comportare migliaia di licenziamenti perché è chiaro che se dall’oggi al domani a Bruxelles decide che non si gira più in macchina e non si vendono più i diesel qui ci sono centinaia di migliaia di operai che lavorano in Italia e in Europa per costruire queste macchine. Quindi la tutela dell’ambiente sì ma la tutela del lavoro è fondamentale. Non possiamo certo andare in giro tutti con il cavallo o col monopattino”. Ma è Siena con la vicenda Montepaschi e le elezioni suppletive alla Camera a catalizzare l’interesse di Salvini: “Per quanto riguarda Nardella e Giani – dice – tocca a dare a voi il giudizio: a Siena, a ottobre, dovranno votare e mi chiedo come possano votare Pd dopo che una banca storica, nata nel 1472, è stata massacrata. Stanno distruggendo una banca che ha sei secoli di storia. Penso che lì ci sarà un bel segnale di cambiamento. Conto che i senesi scelgano il futuro e non chi ha fatto disastri in passato. Teniamo duro perché tra qualche mese, massimo un anno, andiamo a votare e poi governeremo senza dover trattare con Pd o M5S”. Infine una battuta, scontata quasi, vista la vicinanza con il Franchi: “Tra Commisso e Nardella non so chi ha più colpe sullo stadio, spero di poter venire il prima possibile a vedere Fiorentina-Milan in uno stadio nuovo”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.