Stadio, respinto il ricorso del Comune sui 55 milioni. Renzi: ‘Basta giocare coi soldi dei cittadini’

Il Franchi "restaurato" secondo i rendering più recenti

Masi (M5S): “Decisione che penalizzerà Firenze e i tifosi della Fiorentina”. Cellai e Draghi (FdI): “Il sindaco venga in Consiglio per dire cosa ha intenzione di fare”. Nardella: “Amareggiati per la decisione del Tar”

Il Tar del Lazio ha dato ragione al governo e torto al Comune di Firenze sul decreto che ha tolto 55 milioni alla ristrutturazione dello stadio Franchi dichiarando inammissibile il ricorso a suo tempo presentato contro il definanziamento. Una notizia  inaspettata per Palazzo Vecchio che annuncia di voler ricorrere al Consiglio di Stato e nel frattempo dovrà trovare i fondi mancanti. “Pur rispettando il giudizio del Tribunale – ha commentato a caldo il sindaco Dario Nardella –  l’amministrazione comunale manifesta stupore per la decisione anche alla luce delle motivazioni poste a fondamento e della condotta processuale dell’Avvocatura dello Stato. Il Comune pertanto annuncia immediato ricorso al Consiglio di Stato, convinto ancor di più delle proprie ragioni e dell’ingiusto e immotivato danno alla Città e all’area metropolitana di Firenze, anche considerando il diverso trattamento riservato dal governo ad altre amministrazioni come quella di Venezia. Resta in ogni caso la disponibilità del Comune e della Città Metropolitana a collaborare con i Ministeri competenti per una soluzione condivisa nell’interesse della città, come sempre affermato e dimostrato anche con atti formali ai quali tuttavia fino ad ora non sono mai arrivati riscontri”. Da sottolineare che è in corso la gara per il primo lotto del restyling del Franchi con i cantieri che dovrebbero partire a gennaio-febbraio 2024. La gara per primo lotto è di 171 milioni di euro, tutti già finanziati.

Immediate le reazioni dal mondo politico, una su tutte quella del leader di Italia Viva Matteo Renzi che su X attacca a testa bassa: “Il Comune di Firenze ha perso il ricorso al Tar sullo stadio. È l’ora di finirla di giocare coi soldi dei cittadini: per gli stadi servono i fondi dei privati. I soldi del contribuente devono andare su case popolari, scuole e ospedali. Non sul rabbercio dell’Artemio Franchi”. Ma non c’è soltanto l’ex premier e senatore di Scandicci a prendersela con il primo cittadino fiorentino in quello che continua ad essere sempre di più un assalto al “Fortino Palazzo Vecchio”.

Lorenzo Masi (M5S)

Per Lorenzo Masi (M5S) si tratta di una “Una sentenza preannunciata ma che adesso ci pone di fronte ad una situazione che penalizzerà tutta Firenze e, in particolare, i tifosi viola. Già il progetto per lo stadio che aveva presentato Arup non era proprio l’impianto che avevano sognato i cittadini che adesso, con questa sentenza, andrà ulteriormente modificato”. Masi si domanda anche se una parte dello stadio a questo punto non verrà coperta. “Non sarà il caso di rimettersi a tavolino e rivedere qualcosa? Per i fiorentini, nell’immediato futuro, ci sarà solo un cantiere che si estenderà su impianti limitrofi, gestiti da società alle quali non si è data ancora risposta su dove andranno. Lo stanziamento, per la ristrutturazione del Padovani, nel frattempo è passato da 10 a 13 milioni. Tanti soldi per le tribune dell’impianto sportivo del rugby destinate ad una Fiorentina che forse mai le utilizzerà mai e per favorire le società di rugby che, molto probabilmente, saranno trasferite da un’altra parte. Alla fine chi ci rimettono saranno sempre i cittadini ed i tifosi della Fiorentina. Che intenzioni hanno adesso Nardella e la sua giunta?”.

Jacopo Cellai (a destra) e Alessandro Draghi di Fratelli d’Italia

Chiarimenti da parte del sindaco già dalla prossima riunione di consiglio in programma lunedì prossimo li chiede anche Fratelli d’Italia con Alessandro Draghi e Jacopo Cellai. “Il bando in corso per il nuovo stadio prevede tre opzioni diverse aggiuntive ai lavori che andranno a gara collegate al finanziamento complessivo a disposizione. Il Sindaco di Firenze intende non tenere conto della sentenza del tar e tenere tutto “in bilico” fino alla pronuncia del consiglio di Stato? Fare un nuovo Franchi senza metà stadio coperto? Completare la copertura successivamente ricantierizzando un domani l’impianto con tutti i problemi annessi?  E quanto alle risorse: sperare che il Franchi sia inserito fra gli stadi italiani che ospiteranno gli europei 2032 per attingere a quelle risorse sapendo che il piano “stadi” in questione sarà presentato nel 2026? Ricorrere all’indebitamento da parte del Comune stesso? I cittadini si aspettano subito risposte precise a questi interrogativi e ci aspettiamo che il Sindaco risponda, piuttosto che insistere sulla sterile polemica del diverso trattamento riservato a Firenze rispetto a Venezia. Senza dimenticare che ai  55 milioni di euro che mancano all’appello  e che sono finanziamenti persi per la città metropolitana fanno paradossalmente da contraltare i 10 milioni di finanziamenti già stanziati per lo stadio Padovani e che sembrano già diventati più di 13. Un pasticcio vero e proprio firmato dalla Giunta Nardella e dal Partito democratico. Sta a loro adesso porre rimedio”.

In serata una ulteriore dichiarazione di Nardella: La sentenza del Tar – spiega – non influisce in alcun modo sulla gara in corso, bandita sulla base delle risorse già sicuramente disponibili, per cui andiamo avanti regolarmente. Siamo amareggiati per la decisione del Tar, perché eravamo e siamo tuttora convinti della finanziabilità del nostro progetto. Eravamo comunque preparati anche a questa eventualità, tanto è vero che abbiamo scritto il bando di gara senza tener conto dei 55 milioni. Ho letto che l’on. Donzelli mi invita a una maggiore collaborazione con il governo per lo stadio Franchi. Non posso che ribadire che non abbiamo mai rifiutato di collaborare, tanto che abbiamo da mesi avanzato anche formalmente delle soluzioni sul modello adottato per Venezia. Se il governo vuole davvero collaborare nell’interesse della nostra città, può farlo partendo già da quelle proposte che abbiamo avanzato”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.