Tramvia: rivedere il progetto per salvare Gavinana

Così il rendering del progetto immagina il passaggio della tramvia da via Cavour verso Piazza Libertà

Fratelli d’Italia all’attacco della linea 3: “Ci sarà più inquinamento acustico e traffico in un quartiere inadeguato a ricevere una infrastruttura impattante

Rivedere il progetto per salvare il quartiere”. Fratelli d’Italia va all’attacco della linea 3 della tramvia che entro la fine del 2023 dovrebbe essere attiva e collegherà Piazza Libertà con Bagno a Ripoli. Il rendering del percorso della nuova linea è stato reso noto ufficialmente qualche settimana fa e comprenderà 17 fermate che si svilupperanno tra viale Matteotti, viale Gramsci e viale Giovine Italia per poi arrivare sul ponte Da Verrazzano (passando sui lungarni del Tempio e Colombo) e passando da Viale Giannotti e Viale Europa raggiungere il capolinea di Bagno a Ripoli nei pressi della scuola Volta-Gobetti. 

Alessandro Draghi

“La nostra contrarietà – spiegano Alessandro Draghi, capogruppo FdI in comune, e Guido Cabrele del consiglio di quartiere 3 – non è rispetto al concetto della tramvia nella sua totalità, ma solo relativamente a Gavinana e, in particolare, a Viale Giannotti, un rione urbanisticamente inadeguato ad accogliere una infrastruttura così impattante”.

Il rischio, secondo i due esponenti del partito di Giorgia Meloni, è di un aumento dell’inquinamento acustico sommato a quello del traffico su Via di Ripoli e Via di Villamagna già messe a dura prova durante vari momenti del giorno. “Ma – continuano – ci saranno danni alle attività commerciali durante gli anni dei cantieri e anche dopo perché non sarà più possibile fermarsi di fronte: senza considerare le difficoltà di passaggio dei mezzi di soccorso e delle forze dell’ordine (vedi Via Guasti e Via Tavanti a Rifredi); l’aumento dei gas di scarico; la scomparsa dei parcheggi lungo la carreggiata sostituiti da tre “super-parcheggi” Villamagna, Coop, Europa; l’abbattimento delle alberature sul quale ancora non siamo riusciti ad avere risposte chiare”.

Draghi e Cabrele concludono proponendo che il progetto venga rivisto e le somme stanziate siano destinate diversamente: “Ad esempio investendo in un potenziamento deciso di bus non inquinanti nell’area di Gavinana e Campo di Marte con interscambio in Piazza della Libertà fra tram e mezzi pubblici. Proposta che è stata ovviamente bocciata. Non resta che tentare di limitare i danni e ci impegneremo con il massimo zelo”. 

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