Ucraina, sui banchi del Consiglio le bandiere della pace

Sono state sistemate sulle prime postazioni dei consiglieri prima dell’inizio del dibattito sul Dup in segno di solidarietà. Milani: “Sono un simbolo e i simboli sono importanti”. Ma Cocollini (Centro) replica: “Sono contro la guerra, ma anche contro questo tipo di manifestazioni”

Dai primi banchi del Consiglio comunale, riunito da stamattina alle 9 per l’esame e l’approvazione del Documento unico di Programmazione, spuntano due bandiere della pace in segno di solidarietà e vicinanza con il popolo ucraino e in particolare con la città di Kiev – gemellata dal 1967 con Firenze – da cinque giorni ormai sotto l’assedio delle truppe russe inviate da Vladimir Putin. Lo ha deciso il presidente dell’assemblea cittadina Luca Milani come simbolo dell’impegno dell’aula contro la guerra che si sta verificando nel Paese dell’Est.

“Firenze – ha detto – ha ospitato i sindaci dei Paesi del Mediterraneo, 50 milioni di cittadini coinvolti rappresentati dai loro primi cittadini. È stata firmata la Carta di Firenze, un documento che pone attenzione su un’area importante, quella del Mediterraneo, a volte sottovalutata. È stato ricordato, nel nome di Giorgio La Pira, anche il convegno che si svolse in passato. Tutti speravano di non veder più guerre in Europa ed invece ci ritroviamo nuovamente ad affrontare una crisi internazionale. Ho deciso con l’accordo di tutta l’aula di esporre le bandiere della pace nel Salone dei Duecento. Sono un simbolo, a volte anche i simboli sono importanti. Firenze con questo convegno ha dimostrato di essere al centro della promozione della pace”.

Contrario chiaramente alla guerra ma anche alle bandiere della pace il vicepresidente Emanuele Cocollini (Centro) che si è detto “non d’accordo con questo tipo di manifestazioni”.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.