Un tour virtuale ci fa (ri)scoprire il ruolo della donna nella Roma del secondo secolo

Inaugurata a novembre, “Imperatrici, Matrone e Liberte” aveva dovuto chiudere dopo appena un giorno a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia. Oggi è la prima mostra delle Gallerie in formato visita digitale. Un evento ricorderà Kirsten Aschengreen Piacenti

L’inaugurazione a novembre e dopo solo un giorno improvvisa la chiusura a causa delle disposizioni anti Covid. Ma adesso ‘Imperatrici, matrone, liberte’, la mostra archeologica sulla figura e il ruolo della donna nell’antica Roma può essere di nuovo (e finalmente) ammirata da tutti, gratuitamente, e a museo chiuso. L’esposizione, circa 30 sculture provenienti dalla collezione archeologica del complesso museale e allestite nella sala Detti e nella Sala del Camino al piano ammezzato della Galleria delle Statue e delle Pitture agli Uffizi, è infatti stata completamente digitalizzata in alta definizione ed è da oggi possibile farne un vero e proprio tour virtuale sul sito del museo (https://www.uffizi.it/mostre-virtuali/imperatrici-matrone-liberte), liberamente accessibile da computer e smartphone.

“Le Gallerie – spiega il direttore Eike Schmidt – negli ultimi anni hanno dedicato grande attenzione alle tematiche della storia di genere, ribaltando l’immagine tradizionale e tradizionalista delle donne e mostrandone invece il lato creativo, forte e indomito. La mostra è inoltre un’occasione unica per permettere ai visitatori di ammirare splendidi pezzi della nostra importantissima collezione archeologica, che stupiranno anche il pubblico più attento”.

‘Imperatrici, matrone, liberte’ è la prima mostra in assoluto resa visitabile online dalle Gallerie in questa modalità. Prima d’ora erano stati realizzati altri due tour virtuali, ma di diversa tipologia: il primo sui nuovi allestimenti delle sale del Cinquecento fiorentino e veneziano al primo piano del museo inaugurati nel 2019, il secondo sui suggestivi spazi della Grotta del Buontalenti nel Giardino di Boboli. “Al centro – aggiunge Novella Lapini che ha curato la mostra con la supervisione di Antonio Paolucci – c’è la storia delle donne romane dei primi due secoli dell’Impero, analizzata sia dal punto di vista del modello femminile proposto ufficialmente, incarnato nel bene e nel male da esponenti della domus Augusta, sia in relazione alle nuove possibilità d’azione che si creano in un sistema dinastico. Sull’onda delle prerogative concesse alle Auguste, le matrone dell’élite si inseriscono più direttamente nella vita pubblica, quali flaminiche (dedite al culto delle nuove dive), evergeti (benefattrici) e patrone dei loro municipi, attuando una graduale ma effettiva rivoluzione di genere nelle città”. Oltre a poter accedere in prima persona all’esposizione, con un semplice click del mouse, sarà possibile anche zoomare su tutti i dettagli delle opere e visualizzare didascalie ed informazioni aggiuntive che racconteranno le storie, i segreti, le battaglie di emancipazione civile, politica ed economica delle donne romane nei primi due secoli dell’impero.

Kirsten Aschengreen Piacenti

E a una donna  speciale, Kirsten Aschengreen Piacenti, direttrice del Museo degli Argenti (ora Tesoro dei Granduchi) dal 1 ottobre 1974 al 31 marzo 1996 e successivamente del Museo Stibbert, scomparsa lo scorso 9 aprile, è dedicato il ricordo di Schmidt e di Valentina Conticelli coordinatrice del Tesoro dei Granduchi: “Kirsten – dicono commossi – rimane un modello di funzionaria e studiosa di prima grandezza, che si è dedicata con passione e metodo a studi fondamentali, innovativi e lungimiranti. La sua figura di storica dell’arte dalle competenze vastissime e votata al lavoro costituisce un esempio indimenticato, cui si aggiunge la militanza in difesa delle bellezze di Firenze e del territorio”. Il cordoglio dell’amministrazione comunale è espresso dalle parole di Tommaso Sacchi, assessore alla cultura: “A Firenze e al mondo della cultura e dell’arte mancherà una voce tra le più lucide e competenti, sempre appassionata e intenta fino all’ultimo allo studio della conservazione e della diffusione del bello”. Le Gallerie degli Uffizi ricorderanno Kirsten Aschengreen Piacenti nella Sala Bianca di Palazzo Pitti, non appena le misure di contenimento anti-Covid lo renderanno possibile.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.