Dal cantiere di via De Gondi spunta la foresta urbana degli studenti dell’Accademia

L’installazione, realizzata in grafica digitale e stampata su pellicola adesiva, rappresenta grandi piante d’appartamento e vuole fare riflettere sul complesso rapporto fra uomo e natura

Il progetto “Cantieri” dell’Accademia di Belle Arti di Firenze si arricchisce di un nuovo intervento artistico. Si chiama Urban Forest ed è un’illustrazione appositamente realizzata dalla studentessa Yun Zhang per il cantiere che il Comune di Firenze ha aperto nella sua sede storica in Piazza della Signoria (lato via dei Gondi).

Realizzata in grafica digitale e stampata su pellicola adesiva di grandi dimensioni, con le sue grandi piante d’appartamento in bianco e nero l’installazione di Yun Zhang riflette sulle questioni ambientali a partire dal rapporto complesso tra uomo e natura, concentrandosi in particolare sullo scambio reciproco fra comunità e piante. Il progetto comprende anche la visione di un’animazione digitale – fruibile sul posto scansionando un QR code – che, spiega l’artista, “esamina gli effetti della deforestazione e i possibili cambiamenti dei paradigmi dei sistemi globali in cui etica, arte, natura, ambiente e società si fondono per un racconto equo e sostenibile a beneficio del pianeta”. 

L’installazione resterà visibile fino alla fine del cantiere prevista per novembre 2023. Hanno collaborato all’allestimento gli studenti: Giacomo Donati, Hu Feng Lin, Duccio Franceschi, Giulia Maltinti, Diletta De Vitis,Gaia, Trabalzini, Marco Martinez, Irene Scartoni, Claudia Vignale, Sofia Massalongo, Viola Franchini, Cao Mengxue e Chiara Gasbarro, che ha curato anche la comunicazione visiva dell’iniziativa. Cantieri è un progetto didattico ideato e curato dalla docente e artista Raffaella Nappo e promosso dall’Accademia di Belle Arti di Firenze in collaborazione con il Servizio Belle Arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio. Ogni anno gli studenti del biennio di Pittura sono invitati a riflettere sulla città e sugli aspetti sociali, culturali e antropologici che la caratterizzano, considerando il cantiere edile come un “non luogo” dell’arte che si apre a spazi di fruizione non convenzionali per un pubblico eterogeneo.

Dal 2017 a oggi sono sei i cantieri del centro storico che per periodi più o meno lunghi sono stati trasformati in una piccola galleria a cielo aperto attraverso diversi linguaggi espressivi: dalle installazioni pittoriche e fotografiche alle performance. Fra questi uno è ancora attivo e visitabile in Piazza Demidoff. Negli anni passati altre installazioni sono state realizzate per: la Chiesa degli Scolopi, il cortile della Dogana e il Teatro Romano di Palazzo Vecchio, il loggiato del Museo Novecento e l’ex Monastero Nuovo, in via della Scala.  Durante la pandemia, infine, il progetto Cantieri è diventato un profilo Instagram che tuttora racconta per immagini i progetti degli studenti.

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