Domani la giornata di protesta anti movida

A Santo Spirito e a Palazzo Vecchio i residenti nel centro storico rivendicheranno il loro diritto a notti più tranquille. Intanto il sindaco Nardella opera una nuova mini stretta e chiude minimarket e alimentari della Piazza dalle 20

Scene di ordinario degrado sul sagrato di Santo Spirito

Una giornata di protesta per dire basta alla mala movida e per riaffermare il diritto al rispetto del sonno di chi abita nel centro storico di Firenze. Scendono in piazza i residenti di Santo Spirito, Sant’Ambrogio e Piazza della Repubblica con due momenti distinti che si terranno domani 19 settembre: il primo alle 10.30 davanti al sagrato della Basilica del Brunelleschi in concomitanza con l’inaugurazione della mostra di Lorenzo Puglisi  “Davanti a Michelangelo” alla quale parteciperanno il Cardinal Giuseppe Betori, il sindaco Dario Nardella e il critico d’arte Vittorio Sgarbi.

Un’occasione da tempo cercata quella dei residenti di Santo Spirito per ribadire all’arcivescovo di Firenze e al primo cittadino, che aveva promesso un incontro mai tenutosi però, il disagio che tutte le notti sono costretti a subire a causa degli urli, degli schiamazzi e della musica sparata a palla che si protraggono fino quasi all’alba. E per riproporre probabilmente l’idea di realizzare una cancellata a protezione del sagrato che durante le sistematiche notti alcoliche continua a essere usato come una latrina a cielo aperto sulla quale scaricare ogni tipo di necessità. Oltre la movida però gli abitanti si Santo Spirito hanno anche altri motivi per essere indignati: la soppressione della Ztl con la nuova viabilità in Oltrarno entrata da poco in vigore ad esempio e anche il prolungamento fino a fine ottobre dell’ordinanza che dà la possibilità di allestire tavolini e sedie fuori dai locali. “La nostra piazza – dicono in coro – che è la più bella e più antica della città è stata letteralmente invasa da questo scempio. Anche per questo motivo abbiamo deciso di organizzare il flash mob, proprio per restituire a questo sito la sua bellezza e la sua dignità”.

Dalle 17 alle 19 invece la protesta si sposterà in piazza Signoria e avrà come protagonisti tutti i comitati anti movida e anti degrado con particolare riferimento alla situazione di via de’ Neri ribattezzata Borg’Unto. “Aderiamo – spiegano – affinchè si possa arrivare a una civile convivenza, al rispetto delle regole e alla salvaguardia del centro storico di Firenze. La domanda per la creazione di un presidio fisso delle forze dell’ordine è già stata presentata in questura e adesso si attende una risposta”.

Per Borg’Unto Palazzo Vecchio pensa a un’ordinanza anti-bivacco

Intanto Palazzo Vecchio ha emanato una nuova ordinanza che intima la chiusura obbligatoria dalle 20 alle 6 nei giorni di venerdì, sabato e domenica degli esercizi di vendita al dettaglio del settore alimentare in piazza Santo Spirito, via Sant’Agostino, via Mazzetta, via Maffia, via Maggio, via delle Caldaie, Borgo Tegolaio e via del Presto di S. Martino: in sostanza minimarket, vinaini, tabaccherie e fornai. Entrerà in vigore oggi dalle 20 e durerà fino al 15 ottobre. Insomma un’altra mini-stretta rispetto alle regole del giugno scorso. L’ordinanza vieta anche “la vendita delle bevande alcoliche in qualunque contenitore e la vendita, anche su area pubblica, la somministrazione e la vendita per asporto da parte dei somministratori di qualsiasi bevanda in contenitori di vetro”. Naturalmente chi fa attività di somministrazione al tavolo potrà continuare a usare il vetro. Per chi non osserva le disposizioni sono previste multe che variano da un minimo di 400 a un massimo di 500 euro. Un’altra ordinanza poi a breve dovrebbe riguardare proprio Borg’Unto con divieto di bivacco (mangiare panini e sedersi sui marciapiedi) in chiave anti-assembramento contro il rischio Covid.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.