Il Calcio Storico in aiuto dei malati di Parkinson

Da sinistra Bertoni, Funaro e Pierguidi durante la presentazione dell'inizativa al Palagio di Parte Guelfa

Per tutto il mese i calcianti dei quattro colori insegneranno movimenti di boxe lenta per i pazienti di “Un Gancio al Parkinson”, prima in Italia a praticare questa disciplina per rallentare il decorso della malattia

Una fase concitata di Bianchi-Azzurri (Foto di Luciano Mazziotta)

Il Calcio Storico Fiorentino in aiuto dei malati di Parkinson. Per tutto il mese di novembre i calcianti appartenenti alle squadre dei quattro colori della città, alleneranno i pazienti dell’associazione “Un gancio al Parkinson”, la prima in Italia a praticare la boxe senza contatto per rallentare il decorso della malattia. “Abbiamo scelto di far partire questa iniziativa a Novembre perché sabato 28, si tiene la giornata nazionale dedicata a questa malattia – spiega Maurizio Bertoni, presidente del sodalizio –: quest’anno le norme anti Covid-19 non ci consentono di organizzare eventi di ampio respiro, ma abbiamo comunque voluto dare un segnale, mettendo insieme due realtà cittadine accomunate da valori importanti come lo spirito di squadra e di comunità e la determinazione nel raggiungere un obiettivo preciso”.

La proposta nasce dalla volontà di mettere insieme due realtà accomunate dalla stessa passione: quella dei calcianti verso i propri colori e le loro tradizioni ,e quella dei malati di Parkinson che lottano contro la malattia con grande determinazione e spirito di sacrificio. “Un’iniziativa importante alla quale teniamo particolarmente – spiega l’assessora al welfare Sara Funaro –. Uniamo solidarietà, sport, inclusione e le nostre tradizioni per una battaglia, alla quale crediamo da sempre”.

A dirigere gli allenamenti al Training Lab di Firenze, il centro medico dove i pazienti praticano gratuitamente l’attività, saranno quattro pugili professionisti appartenenti ai quattro colori: David Cappelletti per i Bianchi, David Recati per i Verdi, Marco Casamassima per i Rossi e Marcello Trotta per gli Azzurri. Ognuno di loro dedicherà un giorno alla settimana all’allenamento. Gli incontri sono iniziati lo scorso mercoledì 4 novembre, alle 18, con David Cappelletti dei Bianchi. Le altre lezioni saranno venerdì 13 novembre, alle 18, con Marcello Trotta degli Azzurri; lunedì 16 novembre, alle 13, con Marco Casamassima dei Rossi e lunedì 23, alle 12, con David Recati dei Verdi.

“Siamo diventati protagonisti– aggiunge il presidente del Calcio Storico Fiorentino Michele Pierguidi –, e ne siamo onorati, di un progetto molto bello che aiuta sia la terapia che la socializzazione. Come sempre, il Calcio Storico fiorentino, quando c’è da fare del bene è presente”.

“Un gancio al Parkinson” segue gratuitamente, due volte a settimana, 39 pazienti (26 uomini e 13 donne) di età compresa tra i 50 e gli 85 anni. Ognuno di loro pratica la boxe senza contatto, perché lo scopo non è colpire l’avversario ma favorire la mobilità. Gesti fluidi, puliti, pugni al sacco, schivate, comandi secchi e cadenzati sono gli strumenti giusti per coordinare gli arti, migliorare la postura, la capacità di deambulazione e anche i riflessi. Secondo l’Associazione, dopo i primi 3 mesi di allenamento i pazienti mostrano già un buon miglioramento dell’equilibrio, della postura e della coordinazione, riuscendo a muoversi e camminare in modo migliore. Si registra poi un netto miglioramento dell’umore.

Luciano Mazziotta: Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.