Presidio alla Lidl di via Baracca per protestare contro la morte di Adil

L’uomo, 37 anni sindacalista avvocato, lascia moglie e due figli. E’ stato travolto e ucciso a Biandrate dall’autista di un mezzo che ha forzato il blocco dei lavoratori in sciopero. SPC: “Logistica una delle frontiere in cui si consumano nuove forme di sfruttamento estremo”

Adil Belakhdim in una foto presa da Facebook

Un presidio è in corso davanti alla sede fiorentina della Lidl di via Baracca per protestare contro l’ennesimo episodio in cui uno sciopero è finito con la morte di un sindacalista, il coordinatore del Sicobas di Novara, Adil Belakhdim. L’uomo, 37 anni avvocato, era residente a Vizzolo Predabissi, nell’area metropolitana di Milano. Da alcuni anni svolgeva attività sindacale. Lascia la moglie e due figli di 15 e 17 anni.  Belakhdim è stato travolto e ucciso da un camion, che ha forzato il presidio dei lavoratori davanti alla Lidl di Biandrate, in provincia di Novara, in occasione dello sciopero nazionale della logistica. L’autista avrebbe forzato il blocco della manifestazione, che stava per cominciare, e il sindacalista sarebbe stato trascinato per una decina di metri. Il camionista è fuggito, ed è stato bloccato in autostrada dai carabinieri, che al momento lo hanno accusato di omicidio stradale e resistenza.

In una nota nota dell’Usb, che ha perso anch’essa un proprio esponente sindacale, Abdel Salam, 53 anni, nello stesso modo nel corso di uno sciopero a Piacenza, sempre del settore logistica, si legge:  “E’ evidente che è in corso un’escalation della risposta padronale e statuale alla ripresa del conflitto contro lo sfruttamento, le morti sul lavoro, il sistema degli appalti e della precarietà. Il nuovo attacco al diritto di sciopero proprio nel settore della logistica che stanno predisponendo proprio in queste ore ne è una conferma definitiva. A questa escalation va data una risposta di lotta generale determinata e unitaria. USB, nell’esprimere la propria incondizionata solidarietà alla famiglia di Adil, al SiCobas e a tutti i lavoratori impegnati nelle lotte in corso invita tutti propri militanti e tutte le strutture a mobilitarsi immediatamente in tutto il Paese”.

La logistica – sottolineano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu con Lorenzo Ballerini di Campi a Sinistra ed Enrico Carpini di Territori Beni Comuni in città Metropolitana – è una delle frontiere in cui si consumano le nuove forme di sfruttamento estremo, analogamente a quanto accade anche all’interno della Texprint, dove si sono ripetute in questi giorni aggressioni ai lavoratori in presidio. Basta con la retorica della legalità, applicata solo dall’alto verso il basso: che senso ha il silenzio delle nostre amministrazioni locali, sempre pronte a commentare con toni gravi le statistiche quando vengono pubblicate, ma poi del tutto assenti di fronte alle lotte reali che nascono sul nostro territorio? Se quella morte fosse avvenuta davanti alla Texprint che parole di circostanza avremmo letto da parte della politica toscana? A cosa sarebbero servite? Ci uniamo alla richiesta del Si Cobas di ottenere risposte e impegni a comuni, città metropolitane, Regione e Governo”. 

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