S. Jacopino, festini a base di crack e schiamazzi fino a tardi: altra denuncia dei Cittadini Attivi

Il presidente del Comitato Gianfaldoni: “Confidiamo che vengano presi provvedimenti prima che l’esasperazione faccia peggio. Prevenire è meglio che curare”

Spaccio di droga e festini alcolici con contorno di crack. E’ l’ennesima segnalazione del Comitato Cittadini attivi San Jacopino guidato da Simone Gianfaldoni sulla situazione con cui devono fare i conti quotidianamente i residenti di viale Redi e sul tratto Ponte all’asse/Doni. Una situazione certo non nuova che però nonostante i controlli delle forze dell’ordine e della Municipale sembra proprio non trovare una soluzione definitiva. “Le segnalazioni lungo la ciclabile sul viale Redi – spiega una volta di più Gianfaldoni – continuano ad arrivare al Comitato e così quelle che interessano Ponte all’Asse e via Doni. I galoppini sicuramente attratti anche dalle vicinissime fermate della tramvia, arrivano con i monopattini e biciclette: scambi fugaci e via in direzioni opposte. Si tratta di una situazione non nuova ma che merita più attenzione. Oggi anche il ritrovamento di resti di un festino a base di crak a terra nei pressi di una panchina dietro la siepe alta che costeggia la pista ciclabile con bottiglietta di plastica, carte stagnole e tutto il vario materiale occorrente”

Le cose però non vanno bene nemmeno sul fronte dell’ubriachezza molesta. “Come è successo in queste ultime settimane – continua Gianfaldoni -, in tarda serata arriva alle panchine in piazza San Jacopino a bivaccare un gruppo di soggetti con rifornimento di alcol. I bivacchi vanno avanti fino a notte inoltrata creando caos anche con musica alta e schiamazzi, urla e bisogni fisiologici espletati al muro vicino alle attività commerciali. E a niente servono le urla dalle vicine finestre ma niente, loro vanno avanti imperterriti. Sono state fatte tante segnalazioni alle forze dell’ordine che ringraziamo per i loro controlli: la scorsa settimana sono intervenuti i carabinieri in piena notte, ma lo stesso gruppo continua come se niente fosse: confidiamo che vengano presi provvedimenti prima che l’esasperazione faccia peggio . Meglio prevenire prima di curare”.

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