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Crollo nel cantiere di via Mariti, salite a quattro le vittime. Si cerca ancora l’ultimo disperso

17 Febbraio 2024 // Luciano Mazziotta

Le ricerche rese difficili dalle macerie e dalle enormi travi che devono essere spostate ma anche dal cemento, che gli operai stavano gettando, e si è solidificato

E’ salito a quattro il bilancio delle vittime della tragedia sul lavoro avvenuta ieri in via Mariti a Firenze nel cantiere dove si sta costruendo un supermercato Esselunga. I Vigili del Fuoco, che hanno lavorato tutta la notte nelle operazioni di ricerca e di scavo, ieri sera intorno alle 20 hanno recuperato il corpo di un terzo operaio e successivamente di un quarto. Al momento dunque resta disperso un solo operaio. Dopo molte ore dunque i lavoratori coinvolti nell’incidente sarebbero in totale otto: quattro purtroppo sono deceduti, tre sono rimasti feriti e sono ricoverati all’ospedale di Careggi, di uno almeno per il momento nonostante i grandi sforzi dei Vigili del Fuoco impegnati con 50 unità non si hanno notizie. Due morti e un disperso, secondo quanto risulta dalle indagini in corso, sarebbero nordafricani: i tre feriti invece sarebbero di origine rumena. Tra le persone decedute c’è un italiano, Luigi Coclite, 59 anni, autotrasportatore residente a Collesalvetti. Le altre tre persone sono Mohamed Toukabri, 54 anni, tunisino; Mohamed El Farhane, 24 anni, marocchino; Taoufik Haidar, 43 anni, marocchino.

Le ricerche sono rese difficili oltre che dalle macerie del cantiere e dalle enormi travi che devono essere sollevate e messe in sicurezza anche dal lavoro che stavano compiendo gli operai coinvolti nella tragedia. “Speriamo di arrivare all’obiettivo – spiega Luca Cari, dirigente del corpo nazionale dei vigili del fuoco facendo il punto sulle operazioni all’interno del cantiere –  ovvero il ritrovamento dell’ultimo operaio disperso il più in fretta possibile. Le macerie sono enormi, il lavoro è molto faticoso, stiamo lavorando con diverse gru per poter sollevare e mettere in sicurezza le enormi travi che ci sono. E’ un lavoro lungo quello di ricerca. Gli operai al lavoro ieri stavano facendo una gettata di cemento fresco che è caduto a terra dall’alto ma si è solidificato, quindi stiamo camminando su questo cemento, è una difficoltà in più ma stiamo cercando di lavorare ancora nella parte in superficie e speriamo di ritrovare l’ultimo disperso fuori dal cemento”.

Sul fronte delle indagini la Procura ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati, per omicidio colposo plurimo e crollo colposo. Secondo una prima ricostruzione che viene fatta, ad ora, in ambienti inquirenti, nel crollo nel cantiere avrebbe ceduto un solaio a causa della rottura di una trave o di un dente del pilone su cui la stessa trave poggiava. La caduta del pilone, sempre secondo la ricostruzione, avrebbe provocato il crollo di tre solai: il primo avrebbe trascinato gli altri due sottostanti. Alcuni operai erano al primo piano, gli altri al terzo e non si sono potuti salvare dai crolli. I tre superstiti stavano facendo la ’gettata’, cioè stendendo il cemento fresco sul solaio. La trave, posta a un piano inferiore rispetto a quello dei lavori, è caduta. Potrebbe essere slittata, scivolata fuori dalla sua sede. Oppure aver collassato, o, come sembrerebbe a occhio nudo, potrebbe aver ceduto un ’dente’ su cui era poggiata: nel punto in cui la trave si è staccata dalla parete, il suo supporto è sbriciolato. Potrebbero non aver retto a un peso mal calcolato. Ma per capire davvero le cause del crollo, come è abbastanza facile da immaginare servirà tempo, molto tempo e probabilmente molte consulenze. Il cantiere è stato posto sotto sequestro. Già ieri sera in Procura era stato sentito il direttore dei lavori.

Argomenti:cantiere, crollo, morti sul lavoro, via Mariti

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Info Luciano Mazziotta

Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.

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