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La bella storia di Carlo che condivide con Helen un casa diventata per lui troppo grande

4 Luglio 2024 // Luciano Mazziotta

E’ il progetto coabitare di Auser che dal 2008 a oggi ha attivato 401 coabitazioni coinvolgendo 832 persone

Lui, Carlo Papi, è un anziano in buona salute rimasto vedovo, con una casa troppo grande e vuota. Lei, Helen Fretel Espinoza Francis è una donna di 58 anni, operatrice socio sanitaria originaria del Perù in cerca di un alloggio non troppo caro. Ora coabitano insieme, grazie al progetto Coabitare di Auser Abitare Solidale che dal 2008 a oggi a Firenze e dintorni ha attivato 401 coabitazioni coinvolgendo 832 persone. Carlo adesso può contare su una presenza discreta ma di supporto, Helen di una compagnia piacevole e di una casa in cui vivere in autonomia senza dover dipendere dall’ospitalità dei figli. Si danno una mano a vicenda. 

In primo piano Carlo Papi e alla sua sinistra Helen Fretel Espinoza Francis

“I servizi sociali con cui sono in contatto per un sostegno alla pulizia della casa – racconta Carlo -, mi hanno presentato la possibilità di una coabitazione solidale: abbiamo provato ed è andata bene. Helen mi è sembrata subito una persona per bene e affidabile. Io metto a disposizione una stanza, il bagno e la cucina in comune: in cambio ho un po’ di compagnia e un po’ di aiuto in casa e una presenza anche la notte, cosa che rassicura molto i miei familiari”. Aggiunge Helen: “Carlo è una persona rispettosa e seria e gli do’ una mano se ha bisogno di qualcosa, preparo da  mangiare andiamo a fare la spesa o lo accompagno a trovare gli amici che abitano vicino. Ho un lavoro e prima abitavo con uno dei miei figli, ne ho sei, ma poi sono nati i nipoti e in casa non ci stavamo più. Ora sono felice di questa nuova sistemazione”.

Il servizio prevede forme di condivisione abitativa in alloggi privati tra soggetti con fragilità, attraverso un percorso che si sviluppa in 5 tappe: selezione, incontro tra utenti, negoziazione delle condizioni della condivisione abitativa, gestione e monitoraggio delle relazioni. A queste fasi si affiancano poi processi personalizzati di autonomia – realizzati con il servizio sociale segnalante – tutti centrati su requisiti di flessibilità, rispetto, tutela e attenzione all’individuo, alle variabili del singolo destinatario, alla mutevolezza dei bisogni e delle condizioni. Le condivisioni abitative sono gratuite al netto di una quota parte percentuale delle spese per le utenze, in quanto l’elemento vincente del progetto sta proprio nella dimensione relazionale e nei principi di solidarietà negoziati tra le parti che vengono sanciti all’interno di un apposito Patto Abitativo.

Gli ospitanti sono anziani autosufficienti o parzialmente autosufficienti residenti in case più grandi per le loro esigenze di vita e per le loro possibilità economiche e gestionali,  famiglie bisognose di aiuto per armonizzare tempo del lavoro e tempo degli affetti, soggetti con disabilità che vogliono intraprendere un percorso di autonomia e di vita indipendente. Gli anziani rappresentano il 98%. Gli ospiti sono singoli e nuclei monogenitoriali con fragilità temporanee socio economiche e povertà abitativa: donne vittime di violenza, migranti, persone che hanno perso il lavoro, persone che hanno uno stipendio ma non trovano una casa, studenti.

“La coabitazione può essere un valido intervento di housing in place, ossia di politica abitativa rivolta ad anziani autosufficienti che ancora vogliono essere indipendenti e vivere nei luoghi che hanno fatto parte sinora della loro vita – la casa, ma anche il contesto di vicinato e di quartiere – e che rappresentano un punto di riferimento emotivo e relazionale importantissimo per il loro benessere complessivo” spiega Gabriele Danesi, presidente di Auser Abitare Solidale. “La condivisione abitativa può inoltre rappresentare un equo sostegno economico per l’anziano, vista la contrazione costante del potere di acquisto degli over 65, ma anche una valida opportunità per chi si trova temporaneamente escluso dal diritto alla casa. Ottimizzare gli spazi abitativi esistenti costituisce poi un argine allo svuotamento delle città dai residenti”. Per avere maggiori informazioni   sul progetto o candidarsi per una eventuale coabitazione, ci si può rivolgere al  Numero aperto Abitare Solidale: 320 4317644 (dal lunedì al sabato con orario 9 – 20) oppure via mail all’indirizzo: abitaresolidaleauser@gmail.com.

Argomenti:Auser, coabitazione solidale, Solidarietà

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Info Luciano Mazziotta

Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.

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