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La nuova vita dell’ex convento di Sant’Orsola

19 Gennaio 2021 // Luciano Mazziotta

Presentato il progetto di ristrutturazione del complesso per un investimento di 31,5 milioni di euro da parte di Artea. Ci saranno laboratori di artisti, uno spazio conferenze, un’area museale, luoghi di accoglienza per l’artigianato. Nardella: “La più importante operazione di riqualificazione degli ultimi 50 anni a San Lorenzo”

Sant’Orsola rinasce attraverso un progetto importante e decisivo che coniuga da una parte l’interesse pubblico con strutture volte a fornire nuovi servizi per gli abitanti del quartiere e dall’altra quello privato con negozi, ristoranti, uno spazio di accoglienza per l’artigianato e una foresteria che non sarà un albergo ma un luogo riservato a chi frequenterà il complesso.

La proposta è stata presentata questa mattina nella bellissima Sala Luca Giordano a palazzo Medici Riccardi presenti tra gli altri il sindaco di Firenze Dario Nardella, l’architetto Carlo Bandini dello studio BCB e Philippe Baudry,  Ceo del gruppo francese Artea che con un investimento di 31,5 milioni ha scommesso sulla rinascita dell’immobile molto caro al cuore dei fiorentini nel quale probabilmente è conservata la tomba della mitica Monna Lisa.

Un momento della conferenza stampa nella Sala Luca Giordano

Quello immaginato da Artea è un progetto 100% fiorentino nel quale la struttura di 17mila metri quadrati di proprietà della Città Metropolitana (suddivisi su tre piani e su quelli interrati) si aprirà alla città attraverso una scuola di istruzione superiore, laboratori di artisti, un’area fitness e benessere, una ludoteca, uno spazio museale/eventi nell’ex cappella, un giardino urbano, un centro business e conferenze. Nella parte privata, come detto, troveranno spazio negozi, esercizi commerciali e servizi vari. ‘Inizieremo i lavori tra primavera e estate 2022 – ha detto  Baudry – e li termineremo tra il 2024 e il 2025: all’apertura verranno creati 50 posti di lavoro, nei cantieri lavoreranno fino a 100 persone, tutti italiani. Il progetto è strutturato, sarà 100% fiorentino, sostenibile e dovrà trovare un equilibrio finanziario”.

Chiunque dunque si troverà a Sant’Orsola potrà incontrarsi e condividere, imparare e lavorare, lasciarsi ispirare e divertirsi, mangiare e riposare. Così  Il Cortile della Spezieria tornerà all’originaria funzione di produzione di erbe medicinali e aromatiche, oltre alla coltivazione di ortaggi di stagione che verranno lavorati e venduti/messi a disposizione in loco. Il Cortile dell’Orologio sarà lo spazio pubblico per eccellenza e il punto centrale del Complesso di Sant’Orsola con atelier d’artisti, negozi, una ludoteca e un ristorante. Il cortile sarà anche luogo di eventi per organizzare ad esempio concerti di musica classica. Il Cortile del Tabacco sarà l’ampliamento dello spazio museale/eventi. Ai piani superiori infine ci saranno aree per seminari, scuola di istruzione superiore, coworking e gli alloggi dedicati alle varie funzioni sotto forma di foresteria.

Il progetto sarà finanziato in parte con fondi propri Artea e in parte da un pool bancario. Parallelamente la ristrutturazione di Sant’Orsola sarà accompagnata da una riqualificazione dei dintorni del quartiere di San Lorenzo, in particolare delle vie Panicale, Taddea, Sant’Orsola e Guelfa.

“Sono felice – ha detto Nardella -, sono decenni che si parla di Sant’Orsola rimasta lì come una scatola nuova e abbandonata per tanto tempo. Abbiamo firmato questa convenzione con questo gruppo europeo che ha vinto l’aggiudicazione. Partiamo con la progettazione definitiva e poi con i lavori. E’ un investimento importante che porterà riqualificazione non solo a San Lorenzo ma anche vivacità culturale ed economica a tutto il centro, e sarà anche un bel messaggio di ripresa e rilancio nel periodo difficilissimo che stiamo attraversando. La cosa di cui sono più contento è che il progetto non prevede alcun tipo di speculazione: a Sant’Orsola non faremo né alberghi, né centri commerciali. Rimarrà la proprietà pubblica e ci saranno molte funzioni legate all’interesse pubblico. Molti spazi, ad esempio i chiostri, saranno al servizio della cittadinanza. Sarà una sorta di grande agorà, accessibile da tutti i lati dove si ritroveranno studenti stranieri, abitanti del quartiere, visitatori, studiosi. Volendo usare una espressione di Renzo Piano, oggi gettiamo le basi concrete per ricucire un quartiere che era diviso in due da sant’Orsola. Qui non si parla solo di riqualificazione della struttura ma anche della zona, la più importante azione di recupero mai fatta a San Lorenzo negli ultimi 50 anni”.

Argomenti:Artea, progetto, ristrutturazione, San Lorenzo, Sant'Orsola

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Info Luciano Mazziotta

Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.

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