“Mercafir capitolo chiuso. Mi batterò per evitare l’abbandono del Franchi e dell’area di Campo di Marte, ma non ostacolo nessuno”. E lancia la proposta di un tavolo di dialogo con i tifosi
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Lo stadio alla Mercafir è un capitolo chiuso, ma se altre realtà dovessero farsi avanti (leggi comuni ndr) non le ostacolerà. Quanto alla riqualificazione dell’Artemio Franchi, se la proprietà della Fiorentina vorrà tenere l’impianto di gioco a Firenze farà tutto il possibile a cominciare proprio dal Franchi e dalla Cittadella del Campo di Marte, che ha già una sua vocazione sportiva, con la riqualificazione di tutta l’area fra l’altro già prevista nel programma del secondo mandato amministrativo.
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Dario Nardella, nella prima conferenza stampa dell’era Covid tenuta nel Cortile di Michelozzo a Palazzo Vecchio, fa chiarezza sulle troppe e a suo giudizio non sempre esatte ricostruzioni sulla vicenda stadio che negli ultimi giorni hanno riportato il fermento in città: con un messaggio chiaro ribadito anche da uno striscione al termine dell’incontro con i giornalisti: “Anch’io sto con Rocco Commisso”.
Nardella l’ha presa alla lunga ricordando che il dibattito a Firenze sulla costruzione di un nuovo stadio va avanti da ben 51 anni: a lanciare il sasso allora ci provò Giordano Goggioli, indimenticato maestro di giornalismo per tante generazioni di cronisti fiorentini, allora capo dello sport de La Nazione. “Dalla mia elezione nel 2014 – puntalizza – ho sempre lavorato pancia a terra per questo obiettivo, senza fermarmi. Nessuno, in 10 mesi, ha fatto tante cose quante ne abbiamo fatte noi, dalla variante al bando pubblico. La vicenda della Mercafir è andata, e adesso si va avanti. E non è stato tempo perso, perché la variante servirà comunque per il nuovo polo della Mercafir. I sindaci devono applicare le leggi, io ho fatto solo questo: non posso stabilire io i prezzi di un’area o i costi della relativa urbanizzazione”.
Ma se lo stadio dovesse finire a Campi? “La proprietà della Fiorentina ha la libertà di valutare qualunque ipotesi e di presentare qualsiasi progetto, io non lo contesterò mai. E io non ho nessuna irritazione, gelosia o invidia per altri Comuni. Se la proprietà vorrà tenere lo stadio a Firenze, io sarò sempre pronto a fare il possibile, a cominciare dal Franchi e dalla cittadella di Campo di Marte, con riqualificazione di tutta l’area. Andrò avanti nei confronti di Soprintendenza, Beni Culturali, Governo e Parlamento: nessuno si può permettere di abbandonare uno stadio come il Franchi perché considerato un monumento, a prescindere dalle libere decisioni della proprietà”.
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E qui Nardella è sembrato voler lanciare uno strale diretto alla Soprintendenza e al suo direttore Andrea Pessina presente fra l’altro all’incontro stampa. “L’area di Campo di Marte – ha aggiunto – ha già una sua destinazione di impiantistica sportiva, non va riconvertita. È chiaro che andrebbero fatte delle compensazioni per venire incontro alla proprietà, e noi saremmo pronti. Ma non è una gara, io devo fare il bene di Firenze e cercare di permettere che la Fiorentina giochi a Firenze. Io voglio continuare e approfondire il confronto con la Soprintendenza, confronto che non è mai terminato. Nessuno si può prendere la responsabilità di abbandonare lo stadio e l’area della cittadella”.
Infine il colpo di scena con la proposta di aprire un tavolo di dialogo con i tifosi: “Io non ho mai pensato – conclude – di perdere popolarità, sono stato eletto due volte consecutivamente e ho mantenuto un ottimo rapporto con i rappresentanti della tifoseria. I tifosi mi dicono sempre, quando li incontro, che vorrebbero che, se si farà qualcosa, si facesse a Firenze. Vogliamo il bene di Firenze, e uno stadio all’altezza della passione e delle esigenze dei fiorentini”.