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Uffizi, gli autoritratti di un mezzo millennio tornano a vivere alle Gallerie

10 Luglio 2023 // Luciano Mazziotta

Inaugurate oggi 12 nuove sale: una accurata selezione di 255 opere, tra dipinti, sculture, disegni e videoarte, accompagnano i visitatori cominciando dal ritratto dei pittori della famiglia Gaddi fino ai giorni nostri con Bill Viola e Ai Weiwei

Seicento anni di storia dell’arte riassunti in dodici sale inaugurate oggi alla Galleria degli Uffizi e dedicate agli autoritratti e ritratti di artisti, dal Quattrocento al Ventunesimo secolo, video artisti e fumettisti inclusi. Fu il cardinale Leopoldo dei Medici nel ‘600 ad avviare la raccolta, mai interrotta, e tuttora pienamente operativa: circa 2000, tra dipinti, sculture, e disegni.

Le sale del nuovo allestimento, al primo piano della Galleria, sono di colore rosa acceso, allusione alla veste del Cardinal Leopoldo e sono organizzate con criterio cronologico dal più antico ritratto, quello quattrocentesco dei pittori Gaddo, Agnolo e Taddeo Gaddi, fino all’ultima sala, dove troviamo la scultura in ghisa di Antony Gormley, l’autoritratto su specchio di Michelangelo Pistoletto e quello realizzato con mattoncini di plastica da Ai Weiwei. Il percorso offre una selezione di oltre 250 opere tra dipinti, sculture, installazioni e grafica ed è l’occasione per incontrare una folta schiera di protagonisti della storia dell’arte: tra questi Andrea del Sarto, Federico Barocci, Luca Giordano, Rubens, Rembrandt, i grandi napoletani De Mura e Solimena, ma anche Francesco Hayez, Eugène Delacroix, Arnold Böcklin, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Marino Marini. A ogni secolo, a ogni regione corrisponde un’attitudine: gli italiani più intimisti, i nordici fieri del loro mestiere e del loro status sociale, i francesi affogati nei pizzi e nelle grandi parrucche, le pittrici impegnate a rivendicare il loro talento senza rinunciare alle eleganze della moda. Il video artista Bill Viola è presente con una installazione acquatica che lo immortala immerso tra i flutti. È esposto anche, per la prima volta, l’autoritratto di uno street artist, il londinese Endless, che si raffigura insieme al duo Gilbert & George.

Dopo oltre un secolo, gli autoritratti degli artisti vengono dunque per la prima volta esposti all’interno del normale percorso di visita degli Uffizi. Dal 1973 al 2016 una parte di essi era stata installata nel Corridoio Vasariano, dove erano però visibili solo nell’ambito delle ristrette e saltuarie visite consentite. Molte opere sono state sottoposte a importanti interventi di conservazione e si possono ora ammirare al meglio (si segnalano, tra l’altro, lo splendido autoritratto di Rubens, appena restaurato dall’Opificio delle Pietre Dure, e quello di Rembrandt, finanziato dalla donatrice americana Diana Bell). Per dare risalto ai tanti volti di questa immensa collezione, gli Uffizi osserveranno il principio della rotazione espositiva, in particolare per quanto riguarda gli artisti viventi.

Nel nuovo allestimento, gli autoritratti vengono proposti con una narrazione inedita, in cui il racconto cronologico è reso più vivace da digressioni tematiche e figurative. L’impostazione ritrattistica più classica (con il solo volto dell’autore) è visibile soprattutto nei dipinti più antichi, ma lungo il percorso molte sorprese attendono il visitatore: raffigurazioni di artisti impegnati nel loro studio, tanti autoritratti di artisti nordici, finora tenuti in deposito ma che costituivano la passione del granduca Cosimo III, oltre ad una serie di scoperte e nuovi acquisti: solo negli ultimi mesi, sono entrati a far parte della collezione il sublime Autoritratto di Jan Soens sorretto dai due figli bambini e quello diJohn Francis Rigaud con la moglie e i figli piccoli, dono recentissimo dei Friends of the Uffizi Galleries arrivato da appena pochi giorni come il grande, ironico autoritratto del polacco Taddeo Kunze (1786) e quello dell’artista cinese Pan Yuliang, celeberrima in patria, eseguito dal suo maestro Umberto Coromaldi (1927) quando la pittrice si specializzava a Roma.

I fumettisti – Altra novità (ed unico caso tra i grandi musei internazionali), una sezione temporaneamente dedicata agli artisti del fumetto: grazie al progetto del Ministero della Cultura “Fumetti nei musei” ed alla collaborazione avviata nel 2021 tra Gallerie e Lucca Comics & Games, oggi gli Uffizi possono offrire alla visione del pubblico gli autoritratti di 54 maestri italiani, tra i quali Milo Manara, Lorenzo Mattotti ed Altan, e quello del padre nobile dei comics statunitensi, Will Eisner.

La sala della pittura lombarda del Cinquecento – Infine, un’ultima sorpresa: nell’occasione si inaugura anche un’ulteriore nuova sala, dedicata alla pittura lombarda del Cinquecento. Di colore grigio, come le altre adiacenti dedicate alla pittura del periodo, ospita 11 dipinti, tra i quali il maestoso San Paolo di Giovanni Pietro Gnocchi e Pellegrino Tibaldi recentemente acquisito dal museo, la Leda e il cigno di Francesco Melzi, pupillo di Leonardo, lo splendido e altero Ritratto del cavaliere Pietro Secco Suardo di Giovanni Battista Moroni, la grande Madonna con Bambino tra Santa Marta e Santa Maria Maddalena di Girolamo Figino.

“Da questi autoritratti – spiega il direttore delle Gallerie Eike Schmidt – emerge non solo la personalità degli artisti, dal più compassato al più burlone, dal solitario a quello (più raro) che si mostra in compagnia, o intento alla propria opera, ma anche il gusto di ogni epoca e perfino trovate che ricorrono nei secoli: scopriamo che l’introspezione psicologica del Novecento era già ben presente nel Cinquecento; che l’autoritratto visto da dietro dell’austriaco Johannes Gumpp (1646) anticipa quello sulle due facce della tela di Nano Campeggi, eseguito poco dopo il 2000; che a ogni secolo corrisponde un codice nel ritrarsi in famiglia. Ma soprattutto il nuovo allestimento fa rivivere i tanti protagonisti di quella stessa arte che si può ammirare nelle sale degli Uffizi e di Palazzo Pitti.”

Argomenti:autoritratti, gallerie degli uffizi, inaugurazione, Mostra

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Info Luciano Mazziotta

Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.

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