Fu la moglie del Sultano Solimano il Magnifico e una delle più potenti donne del XVI secolo
Il ritratto della principessa ucraina Roxelana, nel Cinquecento moglie del Sultano Solimano il Magnifico, da ieri è esposto all’ingresso della Galleria Palatina di Palazzo Pitti come testimonianza d’arte contro la guerra in corso e a sostegno simbolico del popolo ucraino. L’opera, realizzata dal pittore fiorentino Cristofano dell’Altissimo, fa parte della collezione Gioviana dei ritratti di uomini e donne che hanno fatto la Storia, visibile sulla sommità delle pareti dei corridoi al secondo piano degli Uffizi. “Ora – dice il direttore del museo Eike Schmidt – questo dipinto resterà nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti in via straordinaria, come segno di vicinanza alla tragedia dell’Ucraina da parte delle Gallerie. Qui rimarrà fino alla fine della guerra”.
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Di origine ucraina, dotata di grande intelligenza e fascino, Roxelana fu una delle donne più potenti del XVI secolo. Si chiamava Anastasia Lisowska e fu rapita presso Leopoli dai predoni tartari: condotta nell’harem di Solimano, riuscì a emergere fra tutte le concubine fino a divenirne moglie legittima. A Costantinopoli le fu attribuito il nome Hürrem, “colei che ride” o “gioiosa”, in riferimento al suo carattere allegro che, unito alla sua viva intelligenza ed abilità politica, le permisero di conquistare il cuore di Solimano e di emergere tra tutte le concubine.
La sua ascesa da schiava a prediletta del Sultano fu rapidissima: nel 1521 diede alla luce il primo figlio maschio, seguito subito dall’unica femmina e da altri quattro maschi, contravvenendo alla regola che una concubina avesse un solo figlio e lo seguisse poi nell’incarico nei territori di confine, lasciando l’harem. Il matrimonio avvenne con una fastosa cerimonia nel 1533 o 1534, che rese Rossellana la prima haseki sultan (moglie del sultano) nella storia dell’Impero ottomano. Astuta e spietata, donna colta e sensibile, Roxelana mostrò grandi doti diplomatiche, presentandosi come mediatrice nelle relazioni con i popoli confinanti e garantendo la pace sia con la Polonia sia con la potente Persia.