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Consentite negli ospedali le visite ai pazienti gravi Covid

23 Dicembre 2020 // Luciano Mazziotta

La delibera approvata ieri dalla Regione detta i protocolli per l’accesso dei parenti nei nosocomi. Spinelli: “Il distanziamento fisico non deve essere un distanziamento dagli affetti”

Serena Spinelli è assessore regionale al Sociale

In Toscana i parenti dei pazienti affetti da Covid ricoverati in ospedali, case di cura e Residenze sanitarie assistenziali potranno presto ricevere visite da parte dei loro familiari pur nel rispetto delle norme anti Coronavirus. Lo prevede una delibera approvata ieri e proposta dagli assessori regionali alla Salute e al Sociale Simone Bezzini e Serena Spinelli. Questa possibilità non varrà per tutti i ricoverati ma dovrà essere garantita almeno per quelli gravi e gravissimi, con priorità verso quelli con prognosi infausta a breve o in fase terminale per i quali è prevista la presa in carico congiunta con le unità di cure palliative.

“L’obiettivo – afferma Bezzini – è coniugare i bisogni delle persone, a partire dalla vicinanza degli affetti più cari, con le misure necessarie per il contrasto alla pandemia, a tutela della salute individuale e collettiva”. Spetterà alle Asl e alle strutture sanitarie e parasanitarie mettere in pratica i protocolli nel più breve tempo possibile. Nei fatti non ci potrà essere uniformità su tutto il territorio regionale, ma dipenderà dalla situazione delle singole strutture, dei singoli reparti e degli stessi pazienti. Le visite non potranno superare la durata di 15 minuti.

“In questi lunghi mesi di emergenza Covid – aggiunge Spinelli – tante, troppe persone, soprattutto anziani, sono deceduti all’interno dei nostri ospedali o delle strutture residenziali senza l’ultimo saluto dei propri cari. Allo stesso tempo, il necessario protrarsi di rigide misure di prevenzione per le Rsa, con la limitazione agli accessi esterni, determina un pesante carico di sofferenza per ospiti e familiari, di cui si deve tenere conto. Il distanziamento fisico non deve essere un distanziamento dagli affetti, che incide pesantemente sulla qualità della vita e sulla salute delle persone. Con questa delibera, inoltre, si provvede a definire un modello che contiene indicazioni e requisiti essenziali per la realizzazione delle “stanze degli abbracci”. E’ uno degli strumenti che possono alleviare il carico di isolamento e solitudine degli anziani ospiti e di preoccupazione delle famiglie. Uno strumento certamente molto potente, dato che arriva a consentire una forma di contatto, seppur mediato da appositi teli e protezioni”.

Argomenti:Covid-19, ospedali, parenti, pazienti, visite

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Info Luciano Mazziotta

Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.

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