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Pace e comprensione reciproca i temi del Balagàn Café che inizia giovedì 20 in Sinagoga

18 Giugno 2024 // Luciano Mazziotta

Dodicesima edizione per la kermesse organizzata dalla Comunità Ebraica di Firenze. Tra gli eventi, l’incontro con padre Bernardo Gianni, l’esibizione di Noa e un ricordo particolarissimo di Herbert Pagani

Mai come in questo momento di incertezza e forte preoccupazione internazionale causa dei fronti bellici aperti in Ucraina e nel Medio Oriente c’è bisogno di pace: una pace forte e soprattutto duratura. E allora cade a proposito la nuova edizione del Balagàn Cafè che prende il via giovedì 20 giugno e fino ai primi di settembre riempirà i giovedì del giardino della Sinagoga di Firenze (via Farini, 6) con incontri, dibattiti, concerti e buona cucina: il tutto organizzato  dalla Comunità Ebraica di Firenze e dal Comitato Rete Toscana ebraica in collaborazione con il Museo ebraico fiorentino, con il sostegno della Regione Toscana. Tema scelto per il dodicesimo anno consecutivo della kermesse culturale estiva, che avrà il suo punto massimo  il 15 settembre con la Giornata Europea della Cultura Ebraica, è appunto “Dove comincia la pace”.

La conferenza stampa di presentazione

Di assoluto spessore gli incontri, tutti fra le 20.30 e le 21.30, nell’ottica e nell’impegno a generare dialogo e comprensione reciproca. Sarà ospite del Balagàn Padre Bernardo Gianni (giovedì 27 giugno), promotore della marcia silenziosa per la Pace del 23 ottobre scorso, punto di riferimento per una Firenze impegnata nel percorso della piace e del dialogo. Da Israele interverrà Edna Angelica Calò Livne, attivista israeliana candidata al Premio Nobel per la pace, con un incontro e una performance interattiva con il pubblico, mentre è in programma una conversazione con Marisa Nicchi e altre aderenti a “Donne Insieme per la pace” (11 luglio). Poi ci saranno le conversazioni con il filosofo Davide Assael (18 luglio) e con lo storico Claudio Vercelli (25 luglio). Tra gli altri incontri quello con la celebre scrittrice e pacifista italo-israeliana Manuela Dviri (1 agosto) e lo psicologo ed esperto di lotta all’antisemitismo David Meghnagi (29 agosto).

Il programma del 20 giugno su cui spicca l’incontro alle 20.30 fra Enrico Fink e Gadi Piperno dal titolo “Dove comincia la pace?”

Non mancherà ovviamente la musica che quest’anno vedrà a Firenze la partecipazione per la serata conclusiva del 5 settembre, della famosissima cantante e musicista Noa, prima Esmeralda dell’opera pop Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante, voce riconosciuta nel mondo non solo per i suoi meriti artistici e la sua straordinaria popolarità, ma per l’impegno per la pace e in particolare per il dialogo fra israeliani e palestinesi. Moltissimi altri, naturalmente, gli appuntamenti di altissimo respiro internazionale. L’11 luglio sarà in concerto la cantante palestinese Miriam Toukan con un gruppo di musicisti israeliani e con un concerto dedicato all’incontro fra cultura araba libanese e israeliana: “Quando si incontrano Bialik e Fayrouz”. Il 20 giugno, in apertura, si esibirà a Firenze il gruppo “Shira utfila” diretto da Stefan Sablic, band multietnica e multiconfessionale la cui musica si ispira alla ricchezza della tradizione ebraica, turco/ottomana, araba a balcanica. Il 27 giugno toccherà ad uno dei massimi esperti al mondo del “ney”, strumento a fiato principe della tradizione mediorientale: verrà dalla Turchia, Aziz Senol Filiz che sarà in concerto con il toscano Ettore Bonafé, in un progetto di incontro fra musiche e culture dal titolo “Jazz Anatolia”.  Ma ci sarà spazio anche per un tributo a un musicista italiano fortemente legato al mondo ebraico e a Israele come Herbert Pagani, e per Enrico Fink che porterà il pubblico in un viaggio musicale attraverso la storia degli ebrei d’Italia.

“In undici anni di attività – spiega Enrico Fink direttore artistico della kermesse –  il Balagàn Café ha costruito qualcosa di più di un festival culturale di successo: grazie a programmi nati intorno alla curiosità e interesse verso il mondo ebraico ma sempre declinati sulla linea del dialogo e della conoscenza reciproca, ha offerto uno sguardo capace di illuminare spazi ancora immersi nell’oscurità dell’incomprensione e del pregiudizio.  Oggi viviamo un momento drammatico, che non possiamo ignorare. La guerra ha scosso le coscienze e generato una discussione senza precedenti nella nostra città, nelle nostre comunità. Mai come in questo momento abbiamo bisogno di prospettive nuove che scavalchino gli steccati, che contribuiscano a far nascere prospettive innovative, percorsi di riconoscimento dell’altro, delle sue ragioni, dei suoi diritti, della sua sofferenza. Percorsi che possano scardinare contrapposizioni sterili e ormai incancrenite. Il Balagàn farà la sua parte, portando nella nostra città esempi concreti di convivenza e dialogo: avremo occasione di incontrare personalità impegnate da tempo nella costruzione concreta di percorsi di pace”.

Come da tradizione ad accompagnare le serate ci sarà Saperi&Sapori, quest’anno dedicata a Jean-Michel Carasso, chef e ispiratore di mille ricette che in questi anni hanno accompagnato e donato gusto ai giovedì sera all’ombra della cupola della Sinagoga. Non mancheranno, poi le visite guidate alla Sinagoga e al Museo ebraico tutti i giovedì alle ore 19,30 al costo di 10 euro (prenotazione obbligatoria al numero 055 2989879, o in presenza presso la biglietteria della Sinagoga in via Farini, 6) e apericena nel giardino della Sinagoga con degustazione di prelibati piatti dal mondo ebraico (offerta consigliata 15 euro, prenotazione obbligatoria via mail: saperiesapori2024@gmail.com, posti limitati).

Argomenti:Balagàn Café, comunità ebraica, dialogo, kermesse, pace

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Info Luciano Mazziotta

Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.

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