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Petraroli: “Stadio senza la Fiorentina un monumento al nulla”

23 Ottobre 2019 // Luciano Mazziotta

E intanto il quartiere Campo di Marte avvia una raccolta firme per il restyling del Franchi. “Se le diamo ‘fast’ a Commisso qualcosa si può muovere”
Filippo Petraroli della panineria Scheggi

“Nessuno di noi vuole abbattere lo stadio: ci sono nati i nostri nonni, ci facevano esercitazioni militari, durante i giorni dell’alluvione è diventato il quartier generale dei soccorsi. Per la Firenze post Rinascimento lo stadio è un punto di riferimento, senza la Fiorentina diventerebbe un monumento al nulla”.

Mentre il Comune prova a convincere tutti gli operatori sullo spostamento nell’area nord di Mercafir per lasciare libera quella a sud dove dovrebbe sorgere il nuovo stadio della Fiorentina e dalla Soprintendenza arriva un “no” secco alla proposta della società viola di restyling del Franchi passando per l’abbattimento delle curve, il quartiere Campo di Marte si mobilita contro la possibilità che il vecchio Comunale, nel 2024, quando sarà pronto l’altro impianto, diventi una cattedrale abbandonata.

Lo stadio Artemio Franchi

Dopo l’appello lanciato dai giornalisti Riccardo Catola e Alessandro Fiesoli, e la provocazione del presidente del quartiere 2 Michele Pierguidi (“No al restyling? Allora meglio abbatterlo”) arriva adesso una petizione affinché il Franchi riqualificato rimanga il luogo in cui la Fiorentina continui a giocare le partite casalinghe. La raccolta firme è stata avviata ieri da Filippo Petraroli, titolare della storica panineria Scheggi, d’intesa con lo stesso Pierguidi, e andrà avanti almeno fino a venerdì o sabato quando il patron Rocco Commisso tornerà a Firenze per fare il punto della situazione con il suo braccio destro Joe Barone e assistere al match contro la Lazio. Altri punti dove si può firmare sono la gelateria Conti, il Bar Marisa e Zona Stadio di viale Calatafimi a pochi passi dal bar Maratona.

Michele Pierguidi

E Petraroli su tutta la vicenda le idee le ha chiarissime, a partire proprio dalla riqualificazione. “Una cosa reale – dice – l’abbiamo ed è il Franchi. Il restyling l’hanno fatto a Bergamo, stadio di 100 anni anche quello, l’hanno fatto a Udine. Possiamo farlo anche a Firenze. Non siamo forse la città del Rinascimento? Abbiamo inventato di tutto e non possiamo inventarci una copertura? Salviamo le scale elicoidali e la torre di Maratona, sacrifichiamo quei due tabelloni orrendi dietro la curva Ferrovia e non sacrifichiamo le curve perché anziché essere sfondate sarebbero squadrate, preserviamo la tettoria della tribuna. Non facciamo altro che coprirlo come avrebbe voluto anche l’architetto Pierluigi Nervi, chiaramente con le tecniche odierne. A chi andiamo contro? Alla Soprintendenza non credo, alla cittadinanza neppure perché se poi aggiungiamo anche quel famoso parcheggio sotterraneo che doveva essere fatto per i Mondiali del 1990 sotto il piazzale della torre di Maratona ci stanno benissimo tutti i posti auto che vogliamo. Utili per il Franchi ma anche per il Mandela Forum e per le grandi fiere rionali. Così le persone troverebbero facilmente parcheggio senza dare noia ai residenti. Insomma sarebbero tutti i contenti: residenti, commercianti, il cuore dei fiorentini che vorrebbe che la Fiorentina giocasse sempre al vecchio Comunale”.

Petraroli non crede affatto che rugby, atletica o qualche concerto durante l’estate possano tenere viva una struttura imponente come quella del Franchi che tutti gli anni abbisogna di una robusta manutenzione. “Il calcio – prosegue – porta una media 25/30mila persone per 20 partite l’anno più l’eventuale partecipazione alle coppe. Con un pubblico di mille persone, se va bene tremila a partita per il rugby o per un’altra disciplina sportiva, concerti limitati a giugno o luglio, questa possibilità non c’è. Perché questo tipo di utilizzo non rappresenterebbe nemmeno un terzo del giro di affari che porta la Fiorentina in serie A. E il comune è disposto a spendere un numero tot di milioni di euro l’anno per la manutenzione con un utilizzo del genere?”.

Di qui all’altro grande problema se la Fiorentina si trasferisse a giocare a Novoli il passo è breve. “Non esiste – continua ancora – un discorso solo di cuore: c’è anche da considerare l’indotto che porta lo stadio. Lo stadio fa campare un quartiere intero: il mangiare, il bere, la bandierina da acquistare alle bancarelle, i cuscini per mettersi a sedere più comodi. Questa catena, che adesso è all’interno del Campo di Marte, il giorno che sarà pronto il nuovo impianto (se va bene nel 2024 ma non deve esserci nessuno intoppo) si sposterà a Novoli e Campo di Marte allora cosa farà?”.

Secondo Petraroli quindi l’unica via è la riqualificazione del Franchi: “Questo – conclude – è un calcestruzzo che sta qui da 100 anni. Potenziando la ferrovia e quando ci sarà la linea della tramvia che va verso Bagno a Ripoli, scendendo alla fermata Mazzini, basterà scavallare il ponte di ferro della stazione Campo di Marte per arrivare allo stadio facilmente a piedi, facendo così un piacere alla salute e al colesterolo. Le firme a Commisso gliele diamo “fast” perché se lui si rende conto che anche noi siamo “fast” nel volere tenere il Franchi allora qualcosa si può muovere.

Argomenti:Artemio Franchi, Filippo Petraroli, nuovo stadio, riqualificazione, Scheggi, stadio

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Info Luciano Mazziotta

Luciano Mazziotta è nato a Firenze nel 1960. Giornalista professionista, nel tempo ha lavorato per La Nazione, la Repubblica (redazione di Milano), la Prealpina di Varese e diverse altre testate locali lombarde occupandosi di politica, cronaca, cultura e spettacoli. E’ tornato a vivere a Firenze nel febbraio 2019 dopo 30 anni passati a rincorrere personaggi e a raccontare fatti ed eventi, alcuni anche eclatanti.

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